L'effetto "nostalgia" comincia sempre più a spostarsi sugli anni 90. L'ennesima dimostrazione arriva del successo ottenuto sul web dalla cover della sigla del telefilm "Friends" grande successo televisivo a cavallo tra gli anni 90 e i primi anni del nuovo millennio.
Quasi 700 mila visualizzazioni su YouTube nel giro di una settimana sono infatti state ottenute da tre ragazzi irlandesi che si fanno chiamare The Trilogy, che hanno realizzato una versione molto romantica di "I'll Be There For You", il brano cantato dalla band dei The Rembrandts che fece da sigla di apertura a tutte le 236 puntate del telefilm americano.
La leggenda narra che la canzone (scritta dai produttori della serie David Crane e Marta Kauffman) fu in un primo momento proposta ai They Might Be Giants e ai R.E.M, prima di essere cantata dal duo californiano composto da Phil Solem e Danny Wilde, vera meteora degli anni 90. Il brano, che musicalmente è un omaggio ai Beatles di "I feel fine" e ai Monkees di "Pleasant Valley Sunday". conquistò le classifiche di mezzo mondo (numero 1 in Canada, numero 3 in UK e numero 17 negli USA) grazie anche all'emittente radiofonica WRVW che cominciò a trasmettere una versione realizzata editando la sigla del telefilm e mettendo in loop il ritornello fino ad ottenere la durata desiderata, prima ancora che la casa discografica decidesse di fare incidere alla band una versione "completa" del brano con un aggiunta anche il "bridge" della canzone.
La versione dei Trilogy ha un arrangiamento per pianoforte e voce davvero distante dall'originale, che trasforma la scatenata hit dei Rembrandts in una ballata pop.
Poche le informazioni reperibili in rete sui tre ragazzi che si sono conosciuti all'Univeristà di Dublino e che non sono nuovi a esperimenti musicali del genere come si vede nella loro pagina Facebook.
Potrebbero diventare uno dei tanti casi di fenomeni musicali nati grazie ad una cover postata su YouTube, Justin Bieber insegna.
Poche le informazioni reperibili in rete sui tre ragazzi che si sono conosciuti all'Univeristà di Dublino e che non sono nuovi a esperimenti musicali del genere come si vede nella loro pagina Facebook.
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