Passa ai contenuti principali

Addio a Joe Cocker: le cover più belle della sua carriera

Lutto nel mondo della musica per la morte di Joe Cocker, certamente una delle voci più riconoscibili della storia del rock.
Gran parte della carriera del grande leone di Sheffild è legata a delle cover. Secondo il sito SecondHandSongs sono state ben 123 quelle che il cantante ha ufficialmente pubblicato nella sua carriera. Carriera che aveva proprio preso il via grazie ad una cover davvero indimenticabile.
Joe Cocker era poco più di una promessa quando il 17 agosto del 1969 salì sul palco del festival di Woodstock per aprire la terza e ultima giornata della manifestazione. Aveva dalla sua un singolo arrivato nel novembre del 1968 alla numero 1 della classifica inglese. E’ una cover di "With a Little Help From My Friends", che gli valse i complimenti degli stessi Beatles. La travolgente versione che ne diede sul palco di Woodstock gli procura il titolo di "miglior cantante di soul bianco" e un posto nell’Olimpo della Musica Rock. Sull’orlo della sbornia, e forse anche oltre, trasforma in un gospel di oltre 8 minuti una delle canzoni considerate “minori” del repertorio dei Fab Four (non a caso cantata da Ringo nell’album Sgt Pepper)
L’originale era in quattro quarti. La versione di Cocker è invece un valzer in tre quarti.
Sarà a lungo il brano d''apertura dei suoi concerti.
Davvero memorabile anche la cover di "The Letter" dei Box Tops contenuta nell'album Mad Dogs & Englishmen, probabilmente il suo lavoro migliore.
Ma per il pubblico italiano Joe Cocker è famoso soprattutto per la celeberrima "You can leave your hat on" dalla colonna sonora del film "9 Settimane e Mezzo". E anche quella era una cover: l'originale era stata cantata da Randy Newman nel 1972 ma nel 1986 il vecchio Joe la rese davvero immortale.
L'anno successivo il successo si ripete con la cover di "Unchain My Heart" presa dal repertorio di Ray Charlses. Impossibile in quel caso pensare di fare meglio di The Genius, ma Cocker ebbe comunque il merito di far conoscere il brano ad una generazione che non aveva conosciuto l'originale.

Commenti

  1. mi fa uno stranissimo effetto pensare che tra i miei miti giovanili oramai i morti siano nettamente più numerosi dei vivi... Grazie per questo ricordo

    RispondiElimina
  2. Vero ... Joe Cocker non era tra i miei "miti" ma ha davvero cambiato la storia del rock.

    RispondiElimina
  3. Nessuno meglio di lui,alla pari con eric burdon e john fogerty

    RispondiElimina

Posta un commento

Post popolari in questo blog

Una cover dei Metallica per il nuovo spot Spot Renault

Scala & Kolacny Brothers Il nuovo spot della Renault in onda in questi giorni nei principali canali televisivi italiani ha fatto riscoprire al pubblico una cover di "Nothing Else Matters" dei Metallica. Una versione "corale" pubblicata nel 2010 dal gruppo belga Scala & Kolacny Brothers del quale ci siamo già più volte occupati su queste pagine. La cover era contenuta nel loro album "Circle" e venne utilizzata nel primo episodio della serie televisiva Crisis, nel primo episodio della diciottesima stagione di Squadra Speciale Cobra 11 e nella colonna sonora del film Sangue del mio sangue. Ora la cover è stata scelta per lo spot "Renault Austral E-Tech full hybrid" nella quale vengono mostrati due robot che smontano un’auto. La versione originale di "Nothing Else Matters" faceva parte del "Black Album" dei Metallica uscito nel 1992; la scrisse il chitarrista James Hatfield per una sua vecchia fidanzata ma la giud...

Il Volo: la cover di "A Chi Mi Dice"

I tre tenori de Il Volo hanno scelto di rendere omaggio a Tiziano Ferro e ai Blue con il nuovo singolo. Da venerdì 12 aprile sarà infatti in radio “A chi mi dice”, iover dell’adattamento in italiano di Tiziano Ferro del brano “Breathe Easy” dei Blue pubblicato nel 2004. Il singolo è estratto dall'album “Musica” (Sony Music) che contiene, oltre al brano sanremese “Musica che resta” con il quale il trio ha conquistato il podio al 69° Festival di Sanremo, gli inediti “Fino a quando fa bene” e “Vicinissimo” e le cover di “Arrivederci Roma”, “People”, “La nave del olvido”, “Lontano dagli occhi”, “Be My Love”, “La voce del silenzio” e “Meravigliosa Creatura”. Con 11 brani e la produzione di Michele Canova, il nuovo album dà risalto alla personalità delle tre diverse voci di Piero Barone, Ignazio Boschetto e Gianluca Ginoble, raccogliendo i loro gusti e le loro influenze musicali in un disco che rappresenta 10 anni di una lunga amicizia e di musica insieme. La produzione di Canova ...

Bella Ciao: le versioni più belle

Bella Ciao è sicuramente il più famoso canto dei partigiani ed il più intonato ancora oggi in occasione del 25 aprile. Nasce come canto popolare antifascista italiano, prima della Liberazione, ma è diventato poi celeberrimo dopo la Resistenza. Le origini della canzone sono però ancora oggi controverse. Qualcuno come il cantautore e storico Ivan Della Mea sosteneva che l’autore potesse essere un medico ligure che viveva a Montefiorino nel Modenese. Per quanto riguarda la melodia, fu probabilmente presa da una serie di canti popolari ottocenteschi di area piemontese. Ma c'è anche chi sostiene che l'origine possa ritrovarsi in un canto epico lirico diffuso in pianura padana intitolati "Bevanda sonnifera”, o in un canto diffuso in Trentino che conteneva quell’iterazione di “ciao ciao” scandito con le mani che serviva a dare il ritmo al gioco dei bambini. Si è anche a lungo ipotizzato un legame con un canto delle mondine padane, anche per la versione  realizzata da...