Da venerdì 8 aprile sarà in rotazione radiofonica la nuova versione di "Confusi in un playback".
Mimmo Locasciulli che scrisse e cantò il brano nel 1985 insieme ad Enrico Ruggeri, ha scelto di interpretare nuovamente la canzone questa volta in compagnia di Luciano Ligabue.
Il brano anticipa il disco “PICCOLI CAMBIAMENTI” (Believe Digital), in uscita il 15 aprile: un doppio album con cui il cantautore celebra i quarant’anni di carriera, rispolverando vecchi brani rivisitati appositamente per l’occasione, arricchiti da un inedito, che dà anche il titolo al disco.
«Naturalmente è una metafora… – racconta Mimmo Locasciulli in merito al brano – il playback è il gioco della vita, e il campo è la modalità con la quale il gioco viene condotto. E in questo gioco ci sono “…i più grandi (che) si prendono il campo tutto per sé...”, c’è il “fascino di qualche ripetente che ci scombussola le idee…” e “...il futuro che non arriva mai”. Quando io e Ruggeri scrivemmo questa canzone avemmo la netta percezione di aver scritto una grande canzone, profonda e godibile nello stesso tempo. Sono passati 30 anni e la canzone non ha perso neanche un milligrammo del suo impatto. È bello averla riproposta con Liga, che trent’anni fa ne cantava l’incipit, insieme a Maio…».
Dal titolo del brano prese il nome la turnee che portò i due cantautori insieme dal vivo nei teatri italiani.
Da segnalare che esistono anche due versioni cantata dal solo Ruggeri: la prima all'interno dell'album live Vai Rouge del 1987; la seconda uscita nel 2015 nell'album "Pezzi di vita".
Per festeggiare i quarant’anni di carriera, Mimmo Locasciulli ha voluto con sé molti degli artisti con i quali nel corso degli anni ha condiviso la propria musica, il proprio mondo e gli interessi musicali. Il cantautore ha infatti coinvolto nel progetto, oltre a Luciano Ligabue, artisti come Francesco De Gregori, Enrico Ruggeri, Alex Britti, Andrea Mirò, Alessandro Haber & Stefano Delacroix, Frankie hi-nrg mc, Gigliola Cinquetti e ‘Nduccio.
Questo il testo del brano
E si consumano le scarpe da pallone
Dentro la polvere
E i più grandi si prendono il campo
Tutto per se;
E li guardi andare via
Mentre fantastichi su di te
Dalla linea laterale, ma dal di qua.
E il cuore batte alla rinfusa, che serieta
Nella fretta di portare pantaloni lunghi e personalità,
Mentre è il fascino di qualche ripetente
Che ci scombussola le idee.
E il futuro sembra lì, ma non arriva mai.
E ognuno lascia un segno sulle persone più sensibili
E il fiume cambia il legno mentre lo trasporta via.
Oh, quanti giorni e quante conclusioni
E recriminazioni,
All'insaputa di chi dimentica che
Un niente in un'anima cosciente
Provoca i guai.
E arrivano i discorsi, però le conclusioni quasi più
E ci iscrivono ai concorsi, di tanto in tanto ci tiriamo su.
E le tensioni oh, le scaraventiamo sulle canzoni
Che fingiamo di cantare,
Confusi in un playback.
Oh, quanti giorni e quante conclusioni
E recriminazioni,
All'insaputa di chi dimentica che
E ognuno lascia un segno sulle persone più sensibili
E il fiume cambia il legno mentre lo trasporta via.
Oh, quanti giorni e quante conclusioni
E recriminazioni,
All'insaputa di chi dimentica che
C'è un niente che modifica il presente,
Ci confonde in un istante
Ed è playback,
Ci confonde in un istante
Ed è playback,
Ci confonde in un istante
Ed è playback
Mimmo Locasciulli che scrisse e cantò il brano nel 1985 insieme ad Enrico Ruggeri, ha scelto di interpretare nuovamente la canzone questa volta in compagnia di Luciano Ligabue.
Il brano anticipa il disco “PICCOLI CAMBIAMENTI” (Believe Digital), in uscita il 15 aprile: un doppio album con cui il cantautore celebra i quarant’anni di carriera, rispolverando vecchi brani rivisitati appositamente per l’occasione, arricchiti da un inedito, che dà anche il titolo al disco.
«Naturalmente è una metafora… – racconta Mimmo Locasciulli in merito al brano – il playback è il gioco della vita, e il campo è la modalità con la quale il gioco viene condotto. E in questo gioco ci sono “…i più grandi (che) si prendono il campo tutto per sé...”, c’è il “fascino di qualche ripetente che ci scombussola le idee…” e “...il futuro che non arriva mai”. Quando io e Ruggeri scrivemmo questa canzone avemmo la netta percezione di aver scritto una grande canzone, profonda e godibile nello stesso tempo. Sono passati 30 anni e la canzone non ha perso neanche un milligrammo del suo impatto. È bello averla riproposta con Liga, che trent’anni fa ne cantava l’incipit, insieme a Maio…».
Dal titolo del brano prese il nome la turnee che portò i due cantautori insieme dal vivo nei teatri italiani.
Da segnalare che esistono anche due versioni cantata dal solo Ruggeri: la prima all'interno dell'album live Vai Rouge del 1987; la seconda uscita nel 2015 nell'album "Pezzi di vita".
Per festeggiare i quarant’anni di carriera, Mimmo Locasciulli ha voluto con sé molti degli artisti con i quali nel corso degli anni ha condiviso la propria musica, il proprio mondo e gli interessi musicali. Il cantautore ha infatti coinvolto nel progetto, oltre a Luciano Ligabue, artisti come Francesco De Gregori, Enrico Ruggeri, Alex Britti, Andrea Mirò, Alessandro Haber & Stefano Delacroix, Frankie hi-nrg mc, Gigliola Cinquetti e ‘Nduccio.
Questo il testo del brano
E si consumano le scarpe da pallone
Dentro la polvere
E i più grandi si prendono il campo
Tutto per se;
E li guardi andare via
Mentre fantastichi su di te
Dalla linea laterale, ma dal di qua.
E il cuore batte alla rinfusa, che serieta
Nella fretta di portare pantaloni lunghi e personalità,
Mentre è il fascino di qualche ripetente
Che ci scombussola le idee.
E il futuro sembra lì, ma non arriva mai.
E ognuno lascia un segno sulle persone più sensibili
E il fiume cambia il legno mentre lo trasporta via.
Oh, quanti giorni e quante conclusioni
E recriminazioni,
All'insaputa di chi dimentica che
Un niente in un'anima cosciente
Provoca i guai.
E arrivano i discorsi, però le conclusioni quasi più
E ci iscrivono ai concorsi, di tanto in tanto ci tiriamo su.
E le tensioni oh, le scaraventiamo sulle canzoni
Che fingiamo di cantare,
Confusi in un playback.
Oh, quanti giorni e quante conclusioni
E recriminazioni,
All'insaputa di chi dimentica che
E ognuno lascia un segno sulle persone più sensibili
E il fiume cambia il legno mentre lo trasporta via.
Oh, quanti giorni e quante conclusioni
E recriminazioni,
All'insaputa di chi dimentica che
C'è un niente che modifica il presente,
Ci confonde in un istante
Ed è playback,
Ci confonde in un istante
Ed è playback,
Ci confonde in un istante
Ed è playback
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