Molte cover interessanti nel corso della prima puntata di Music il nuovo programma di Canale5 condotto da Paolo Bonolis. Un viaggio all'interno della musica con una orchestra composta da 64 musicisti e diretta dal Maestro Diego Basso.
Interessante l'idea di far cantare agli ospiti la "canzone della loro vita" che ha portato il pubblico del Teatro 5 di Cinecittà a scoprire brani a volte anche poco noti.
Come nel caso del primo ospite, Simon Le Bon dei Duran Duran che ha proposto un a bella rilettura di "In a broken dream" della band australiana Python Lee Jackson. Il cantante inglese ha però subito chiarito che non si tratta necessariamente della "canzone vita" ma più semplicemente del primo brano che gli è venuto in mente a bruciapelo quando la produzione gli ha chiesto cosa avrebbe voluto cantare. Forse meno poetico ma sicuramente più realistico.
Prima della sua esibizione lo stesso Simon ha raccontato al pubblico italiano la storia della canzone (che in Italia passò all'epoca assolutamente inosservata), La versione originale fu scritta nel 1968 da Dave Bentley tastierista del gruppo australiano Python Lee Jackson. Per le parti vocali venne chiamato un giovane e ancora sconosciuto Rod Stewart, il cui nome non fu neppure inserito sulla copertina del 45 giri pubblicato nel 1970 e che non ebbe alcun successo. Solo due anni più tardi - sull'onda della popolarità che Rod stava ottenendo con i The Faces, il brano venne ripubblicato arrivando fino alla numero 3 delle classifiche UK.
Come nel caso del primo ospite, Simon Le Bon dei Duran Duran che ha proposto un a bella rilettura di "In a broken dream" della band australiana Python Lee Jackson. Il cantante inglese ha però subito chiarito che non si tratta necessariamente della "canzone vita" ma più semplicemente del primo brano che gli è venuto in mente a bruciapelo quando la produzione gli ha chiesto cosa avrebbe voluto cantare. Forse meno poetico ma sicuramente più realistico.
Prima della sua esibizione lo stesso Simon ha raccontato al pubblico italiano la storia della canzone (che in Italia passò all'epoca assolutamente inosservata), La versione originale fu scritta nel 1968 da Dave Bentley tastierista del gruppo australiano Python Lee Jackson. Per le parti vocali venne chiamato un giovane e ancora sconosciuto Rod Stewart, il cui nome non fu neppure inserito sulla copertina del 45 giri pubblicato nel 1970 e che non ebbe alcun successo. Solo due anni più tardi - sull'onda della popolarità che Rod stava ottenendo con i The Faces, il brano venne ripubblicato arrivando fino alla numero 3 delle classifiche UK.
Anni più tardi il biondo cantante britannico ha ripreso il brano in compagnia degli amici David Gilmour e John Paul Jones.
Simon Le Bon non aveva mai proposto in precedenza il brano. Una versione molto meno rock dell'originale, ma cantata in modo convincente. L'orchestra rende il tutto troppo zuccheroso.
Meravigliosamente bravo Simon lebon! Brano eccellente! Cantata da lui straordinario! Interpretazione senza pari mitico! Mitici duran duran! Vi amo!
RispondiEliminaSimon semplicemente straordinario ! Una voce stupenda , Paolo Bonolis ( come del resto Carlo Conti ) non ha mai nascosto di aver apprezzato questo grandissimo artista del pop . Spero che la sua voce ci regali ancora queste splendide cover ( magari rivisitate ) dal suo talento ! Del resto Tony Hadley fa lo stesso . Grazie ancora per regalarci queste bellissime emozioni dopo gli anni ' 80 !
RispondiElimina