A 56 anni e dopo un lungo periodo di inattività discografica Boy George torna sulle scene con la cover di un classico dei Village People. Il brano scelto è la celeberrima "YMCA" vero gay anthem degli anni 70.
L'ex front-man dei Culture Club ha accettato di fare da testimonial per la YMCA australiana con l'obiettivo di sostenere questioni importanti per i giovani australiani come la parità di matrimonio, la cura della salute mentale e la disoccupazione giovanile.
Il cantante - che è attualmente impegnato in Australia come couch e del talent The Voice - ha raccontato di aver avuto qualche dubbio iniziale: "Il punto è che quando devi interpretare una cover devi entrare nel brano. Ho dovuto cantare il testo per capire che poteva funzionare in un mio show".
A proposito della causa sostenuta George ha invece spiegato:
"Io non ho intenzione di sposare nessuno, ma penso che le persone debbano essere in grado di poterlo fare".
La carriera del cantante inglese è stata segnata da molte cover di successo: a partire dalla versione di "Everithing I own" incisa nel 1987 e la bella "The Crying Game" cantata nel 1992.
La versione originale di YMCA risale al 1978. Numero uno un UK e numero due in America (dove venne stoppata da "D'ya think I'm sexy" di Rod Stewart, oltre ad essere il brano più celebre dei Village People è entrato nell'esclusivo club dei singoli che hanno venduto oltre 10 milioni di copie. Scritto dal produttore Jacques Morali da Henri Belolo e da Victor Willis (che era il "poliziotto" del gruppo) fu registrato ai Sigma Sound Studio di New York e pubblicato dalla Casablanca Records. Morali (che era nato in Marocco e aveva iniziato la sua carriera di produttore in Francia) aveva già lanciato le Richie Family ed era alla ricerca di una formazione in grado di raccontare la pittoresca nightlife gay di quegli anni a partire dal Greenwich Village. Il titolo fa riferimento alla Young Men's Christian Association, sigla con la quale vengo indicati i centri ricreativi e di accoglienza riservati ai giovani cristiani: negli USA si tratta soprattutto di palestre in cui si svolge attività educativa e dove è possibile anche ricevere alloggio. E secondo la canzone anche molto altro...
Il 45 giri di YMCA arrivò alla numero uno in UK ma solo alla numero due in USA. In Italia addirittura non entrò nella HitParade: dimostrazione di come per valutare la popolarità di un brano sia sempre meglio non fidarsi troppo della classifiche.
L'ex front-man dei Culture Club ha accettato di fare da testimonial per la YMCA australiana con l'obiettivo di sostenere questioni importanti per i giovani australiani come la parità di matrimonio, la cura della salute mentale e la disoccupazione giovanile.
Il cantante - che è attualmente impegnato in Australia come couch e del talent The Voice - ha raccontato di aver avuto qualche dubbio iniziale: "Il punto è che quando devi interpretare una cover devi entrare nel brano. Ho dovuto cantare il testo per capire che poteva funzionare in un mio show".
A proposito della causa sostenuta George ha invece spiegato:
"Io non ho intenzione di sposare nessuno, ma penso che le persone debbano essere in grado di poterlo fare".
La carriera del cantante inglese è stata segnata da molte cover di successo: a partire dalla versione di "Everithing I own" incisa nel 1987 e la bella "The Crying Game" cantata nel 1992.
La versione originale di YMCA risale al 1978. Numero uno un UK e numero due in America (dove venne stoppata da "D'ya think I'm sexy" di Rod Stewart, oltre ad essere il brano più celebre dei Village People è entrato nell'esclusivo club dei singoli che hanno venduto oltre 10 milioni di copie. Scritto dal produttore Jacques Morali da Henri Belolo e da Victor Willis (che era il "poliziotto" del gruppo) fu registrato ai Sigma Sound Studio di New York e pubblicato dalla Casablanca Records. Morali (che era nato in Marocco e aveva iniziato la sua carriera di produttore in Francia) aveva già lanciato le Richie Family ed era alla ricerca di una formazione in grado di raccontare la pittoresca nightlife gay di quegli anni a partire dal Greenwich Village. Il titolo fa riferimento alla Young Men's Christian Association, sigla con la quale vengo indicati i centri ricreativi e di accoglienza riservati ai giovani cristiani: negli USA si tratta soprattutto di palestre in cui si svolge attività educativa e dove è possibile anche ricevere alloggio. E secondo la canzone anche molto altro...
Il 45 giri di YMCA arrivò alla numero uno in UK ma solo alla numero due in USA. In Italia addirittura non entrò nella HitParade: dimostrazione di come per valutare la popolarità di un brano sia sempre meglio non fidarsi troppo della classifiche.
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