Oggi è il 25 aprile, il giorno in cui ogni anno in Italia si celebra la festa della Liberazione dal nazifascismo, avvenuta nel 1945.
E si festeggia con "Bella Ciao" canto popolare antifascista italiano, noto in molte parti d'Europa come canto di ribellione contro il nazifascismo
Il musicista serbo Goran Bregovic ha proposto molto spesso la canzone nei suoi concerti e l'ha pubblicata nel suo album live del 2012
Tra le versioni più belle quella cantata da Tom Waits
Giorgio Gaber incise la sua versione di "Bella Ciao" nel 1965
Ma nel 1963 fu il primo a cantare il brano in TV nella trasmissione Canzoniere minimo, senza l'ultima strofa: "questo è il fiore di un partigiano - morto per la libertà.
Una delle versioni più amate è quella cantata dai Modena City Ramblers
Per il 75esimo anniversario della liberazione il pianista Costantino Carrara ha realizzato una virtuosistica versione di "Bella Ciao"
E si festeggia con "Bella Ciao" canto popolare antifascista italiano, noto in molte parti d'Europa come canto di ribellione contro il nazifascismo
Le origini della canzone sono però ancora oggi controverse e c'è chi dubita sia stato realmente cantato dai partigiani.
Venne consacrata nel 1964 dal Festival di Spoleto dal Nuovo Canzoniere Italiano che la presenta come canto partigiano all’interno dello spettacolo omonimo.
Qualcuno come il cantautore e storico Ivan Della Mea sosteneva che l’autore potesse essere un medico ligure che viveva a Montefiorino nel Modenese, ma di fatto la canzone comincia a diffondersi a Bologna, a Montefiorino.
Per quanto riguarda la melodia, fu probabilmente presa da una serie di canti popolari ottocenteschi di area piemontese. Ma c'è anche chi sostiene che l'origine possa ritrovarsi in un canto epico lirico diffuso in pianura padana intitolati "Bevanda sonnifera”, o in un canto diffuso in Trentino che conteneva quell'iterazione di “ciao ciao” scandito con le mani che serviva a dare il ritmo al gioco dei bambini.
Si è anche a lungo ipotizzato un legame con un canto delle mondine padane, anche per la versione realizzata da Giovanna Daffini.
Dopo la Liberazione la versione partigiana di Bella Ciao venne cantata e tradotta e diffusa in tutto il mondo grazie alle numerose delegazioni partecipanti al Primo festival mondiale della gioventù democratica che si tenne a Praga nell'estate 1947.
A far conoscere il brano in tutta Europa contribuì senza dubbio la versione pubblicata nel 1963 dall'italiano più famoso di Parigi, l'attore Yves Montand.
Venne consacrata nel 1964 dal Festival di Spoleto dal Nuovo Canzoniere Italiano che la presenta come canto partigiano all’interno dello spettacolo omonimo.
Qualcuno come il cantautore e storico Ivan Della Mea sosteneva che l’autore potesse essere un medico ligure che viveva a Montefiorino nel Modenese, ma di fatto la canzone comincia a diffondersi a Bologna, a Montefiorino.
Per quanto riguarda la melodia, fu probabilmente presa da una serie di canti popolari ottocenteschi di area piemontese. Ma c'è anche chi sostiene che l'origine possa ritrovarsi in un canto epico lirico diffuso in pianura padana intitolati "Bevanda sonnifera”, o in un canto diffuso in Trentino che conteneva quell'iterazione di “ciao ciao” scandito con le mani che serviva a dare il ritmo al gioco dei bambini.
Si è anche a lungo ipotizzato un legame con un canto delle mondine padane, anche per la versione realizzata da Giovanna Daffini.
Dopo la Liberazione la versione partigiana di Bella Ciao venne cantata e tradotta e diffusa in tutto il mondo grazie alle numerose delegazioni partecipanti al Primo festival mondiale della gioventù democratica che si tenne a Praga nell'estate 1947.
A far conoscere il brano in tutta Europa contribuì senza dubbio la versione pubblicata nel 1963 dall'italiano più famoso di Parigi, l'attore Yves Montand.
Ma per le nuove generazioni la versione più famosa è diventata quella cantata nella serie TV La casa Di Carta
Il musicista serbo Goran Bregovic ha proposto molto spesso la canzone nei suoi concerti e l'ha pubblicata nel suo album live del 2012
Tra le versioni più belle quella cantata da Tom Waits
Giorgio Gaber incise la sua versione di "Bella Ciao" nel 1965
Ma nel 1963 fu il primo a cantare il brano in TV nella trasmissione Canzoniere minimo, senza l'ultima strofa: "questo è il fiore di un partigiano - morto per la libertà.
Una delle versioni più amate è quella cantata dai Modena City Ramblers
Per il 75esimo anniversario della liberazione il pianista Costantino Carrara ha realizzato una virtuosistica versione di "Bella Ciao"
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