C'è anche la cover di "The Light Pours Out Of Me" dei Magazine tra le tracce contenute nel nuovo album di Peter Murphy, una raccolta di rarità, demo, remix della carriera solista dell'ex leader dei Bauhaus.
L'album si intitola The Last and Only Star ed è stato curato da Andrew Brooksbank e Stephen Webbon sotto la direzione di Peter Murphy.
La cover del classico dei Magazine era già stata inserita nell'album Should the World Fail to Fall Apart uscito nel 1986 e che fu il debutto da solista del cantante. Qui però compare in una versione leggermente differente denominata "Original version" e che i fan più accaniti avevano già ascoltato nella deluxe edition del disco uscita nel 2011.
Anche se non inedita, resta una bella versione, realizzata che si avvale della presenza dello stesso John McGeoch alla chitarra oltre che della supervisione di Ivo Watts-Russell, produttore del disco.
La versione originale di "The Light Pours Out of Me" compare nell'album di debutto dei Magazine, pubblicato nel 1978 con il titolo di "Real Life" e prodotto da John Leckie (che aveva già lavorato con Pink Floyd e XTC e che in futuro avrebbe prodotto tra gli altri Simple Minds, Muse e Radiohead).
Il brano porta la firma di Howard Devoto, John McGeoch e Pete Shelley.
Nella raccolta compare anche la cover di Final Solution dei Pere Ubu, anch'essa in una versione differente da quella già pubblicata in passato.
L'album si intitola The Last and Only Star ed è stato curato da Andrew Brooksbank e Stephen Webbon sotto la direzione di Peter Murphy.
La cover del classico dei Magazine era già stata inserita nell'album Should the World Fail to Fall Apart uscito nel 1986 e che fu il debutto da solista del cantante. Qui però compare in una versione leggermente differente denominata "Original version" e che i fan più accaniti avevano già ascoltato nella deluxe edition del disco uscita nel 2011.
Anche se non inedita, resta una bella versione, realizzata che si avvale della presenza dello stesso John McGeoch alla chitarra oltre che della supervisione di Ivo Watts-Russell, produttore del disco.
Il brano porta la firma di Howard Devoto, John McGeoch e Pete Shelley.
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