Anche i Depeche Mode sono stati protagonisti della trasmissione BBC Piano Room, della quale ci siamo già spesso occupati nelle ultime settimane: il format dello show della BBC Radio 2 prevede infatti che gli ospiti - accompagnati dalla prestigiosa BBC Concert Orchestra nei leggendari Maida Vale Studios di Londra - eseguano anche una cover, oltre al loro nuovo singolo.
La band di Dave Gahan e Martin Gore ha scelto di rileggere "Sundown” di Gordon Lightfoot.
Una versione davvero bella di una canzone che la band inglese non aveva mai eseguito in precedenza.
La band di Dave Gahan e Martin Gore ha scelto di rileggere "Sundown” di Gordon Lightfoot.
Una versione davvero bella di una canzone che la band inglese non aveva mai eseguito in precedenza.
Più che un omaggio al cantautore canadese, la cover sembra un tributo a Scott Walker che pubblicò nel 1974 una versione di "Sundown" di minor successo ma arricchita dalla sua straordinaria vocalità.
Nel corso della trasmissione il gruppo ha anche suonato il nuovo singolo "Ghosts Again" e "Walking in my shoes" i cui video sono stati pubblicato sul canale YouTube della BBC. Il video di "Sundown" è stato invece postato da un utente e non essendo autorizzato potrebbe avere vita breve: non perdetevelo!
La versione originale di "Sundown" è quella pubblicata da Gordon Lightfoot nel 1974. Il singolo raggiunse la vetta della Billboard Hot 100 e della classifica candese. Pochi mesi dopo il brano venne ripreso da Scott Walker, che lo inserì nell'album "We Had It All".
Nel corso della trasmissione il gruppo ha anche suonato il nuovo singolo "Ghosts Again" e "Walking in my shoes" i cui video sono stati pubblicato sul canale YouTube della BBC. Il video di "Sundown" è stato invece postato da un utente e non essendo autorizzato potrebbe avere vita breve: non perdetevelo!
La versione originale di "Sundown" è quella pubblicata da Gordon Lightfoot nel 1974. Il singolo raggiunse la vetta della Billboard Hot 100 e della classifica candese. Pochi mesi dopo il brano venne ripreso da Scott Walker, che lo inserì nell'album "We Had It All".
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