Brett Anderson ha pubblicato la cover di “The Killing Moon” degli Echo and the Bunnymen. Il leader degli Suede ha registrato il brano in compagna della Paraorchestra, progetto fondato e diretto da Charles Hazlewood nel 2011 con lo scopo di migliorare l’integrazione delle persone disabili in musica e arti dello spettacolo. La cover farà parte di “Death Songbook”, un album collaborativo in uscita il 19 aprile per la BMG. composto da 12 tracce prese dal repertorio di Depeche Mode, Suede, Mercury Rev, David Bowie e Japan. La maggior parte dell'album è stata registrata dal vivo durante il lockdown sul palco del Donald Gordon Theatre al Wales Millennium Centre di Cardiff.
Brett Anderson ha spiegato:
“Il disco nasce da un’idea che Charles ha avuto durante i desolanti giorni del lockdown: rifare una serie di canzoni legate al tema della perdita, della tristezza e del rimpianto. Ho sempre trovato deprimenti le canzoni felici, sono stati i temi più oscuri che mi sono in qualche modo sempre sembrati più gioiosi. Canzoni sul dubbio, sulla paura e sul dolore affrontano i sentimenti con cui tutti lottiamo, in modo da sapere che non siamo soli in quella lotta”.
Cover emozionante e originale, con la voce di Brett che non fa rimpiangere quella di Ian McCulloch.
La versione originale di “The killing moon” venne pubblicata come singolo dagli Echo and the Bunnymen nel 1984. Il brano – che si basa sugli accordi di “Space Oddity” di Bowie suonati al contrario – venne prodotto da David Lord (che in quegli stessi anni aveva lavorato anche con Peter Gabriel e XTC).È il singolo di maggior successo nella carriera del gruppo ma non andò oltre alla posizione numero 9 in UK.
La canzone compare nell’album “Ocean Rain” e nel 2001 è stata inserita nella colonna sonora del film “Donnie Darko”.
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