Non si tratta certo di una delle canzoni più celebri del grande cantautore americano, ma è un pezzo dal forte contenuto sociale e politico, che Pernice ha deciso di reinterpretare in chiave decisamente personale, con chitarre elettriche dal sound hard rock.
Marco Pernice è un artista poliedrico: ha iniziato la sua carriera nei primi anni ’90, sviluppando uno stile distintivo che unisce elementi di rock, elettronica, funk e musica sperimentale. Le sue produzioni si distinguono per l’uso creativo della chitarra elettrica, dei synth analogici e dei groove elettronici, creando atmosfere che spaziano dal club underground alla musica da film.
Oltre alla sua carriera solista, Pernice ha collaborato con numerosi artisti e collettivi, portando la sua visione musicale anche in ambiti visivi e multimediali.
"Strawman" è una delle tracce centrali dell'album e si distingue per il suo attacco feroce all’ipocrisia, alla corruzione politica, al consumismo e al moralismo fasullo della società americana degli anni ’80. Il termine "strawman" (spaventapasseri) è una metafora usata da Reed per rappresentare bersagli facili o falsi nemici creati per distrarre dalle vere questioni sociali.
Musicalmente, la canzone è rock diretto, ruvido, con riff di chitarra incisivi e una voce sprezzante. L'intero album New York è concepito come una sorta di diario urbano, e "Strawman" ne incarna perfettamente lo spirito provocatorio e critico.
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