Passa ai contenuti principali

25 anni senza Frank Zappa: 5 cover per ricordarlo

Venticinque anni fa - il 4 dicembre del 1993 - ci lasciava a soli 52 anni il grande Frank Zappa, uno dei musicisti più geniali e influenti del secolo scorso. Nato a Balitimora nel 1940 è stato capace nel corso della sua carriera di passare dal rock alla musica "classica", dalla parodia al jazz, da Stravinsky alla sperimentazione pura, dall'elettronica alla provocazione più oltraggiosa. La sua discografia è davvero immensa con oltre 80 album pubblicati ed un patrimonio di registrazioni inedite contenute nella "Cripta" che il musicista aveva fatto scavare nella sua tenuta di Laurel Canyon che sono ancora oggi oggetto di contesa degli eredi.
Ma Zappa è passato alla storia anche per i suoi memorabili aforismi: “Buona parte del giornalismo rock è fatto da gente che non sa scrivere, che intervista gente che non sa parlare, per gente che non sa leggere”.
Queste sono 5 cover da ricordare.


King Kong - Jean-Luc Ponty 
La versione originale è del 1968 La cover di Jean Luc Ponty è del 1970




Stefano Bollani – Eat The Question

Cover contenuta nel tributo a Zappa intitolato Sheik Yer Zappa, e pubblicato nel 2014 L’originale era contenuto nell’album “The Grand Wazoo” del 1972.




Gotan Project – Chunga’s Revenge 
L’originale dava il titolo all’omonimo album del 1970.
La versione dei Gotan Project è del 2001




Phish - Peaches En Regalia 

La band di Trey Anastasio ha spesso eseguito il brano dal vivo a partire dagli anni 80. L’originale – da molti considerato il capolavoro di Zappa – era contenuto nell’album Hot Rats del 1969.


 
Zappa's Universe feat. Dweezil Zappa and Steve Vai – Dirty Love 

Dweezil ha spesso reso omaggio ai capolavori del padre. Qui lo fa insieme a Steve Vai per l’album tributo uscito nel 1993.
 

Commenti

Post popolari in questo blog

Una cover dei Metallica per il nuovo spot Spot Renault

Scala & Kolacny Brothers Il nuovo spot della Renault in onda in questi giorni nei principali canali televisivi italiani ha fatto riscoprire al pubblico una cover di "Nothing Else Matters" dei Metallica. Una versione "corale" pubblicata nel 2010 dal gruppo belga Scala & Kolacny Brothers del quale ci siamo già più volte occupati su queste pagine. La cover era contenuta nel loro album "Circle" e venne utilizzata nel primo episodio della serie televisiva Crisis, nel primo episodio della diciottesima stagione di Squadra Speciale Cobra 11 e nella colonna sonora del film Sangue del mio sangue. Ora la cover è stata scelta per lo spot "Renault Austral E-Tech full hybrid" nella quale vengono mostrati due robot che smontano un’auto. La versione originale di "Nothing Else Matters" faceva parte del "Black Album" dei Metallica uscito nel 1992; la scrisse il chitarrista James Hatfield per una sua vecchia fidanzata ma la giud

Il Volo: la cover di "A Chi Mi Dice"

I tre tenori de Il Volo hanno scelto di rendere omaggio a Tiziano Ferro e ai Blue con il nuovo singolo. Da venerdì 12 aprile sarà infatti in radio “A chi mi dice”, iover dell’adattamento in italiano di Tiziano Ferro del brano “Breathe Easy” dei Blue pubblicato nel 2004. Il singolo è estratto dall'album “Musica” (Sony Music) che contiene, oltre al brano sanremese “Musica che resta” con il quale il trio ha conquistato il podio al 69° Festival di Sanremo, gli inediti “Fino a quando fa bene” e “Vicinissimo” e le cover di “Arrivederci Roma”, “People”, “La nave del olvido”, “Lontano dagli occhi”, “Be My Love”, “La voce del silenzio” e “Meravigliosa Creatura”. Con 11 brani e la produzione di Michele Canova, il nuovo album dà risalto alla personalità delle tre diverse voci di Piero Barone, Ignazio Boschetto e Gianluca Ginoble, raccogliendo i loro gusti e le loro influenze musicali in un disco che rappresenta 10 anni di una lunga amicizia e di musica insieme. La produzione di Canova

Bella Ciao: le versioni più belle

Bella Ciao è sicuramente il più famoso canto dei partigiani ed il più intonato ancora oggi in occasione del 25 aprile. Nasce come canto popolare antifascista italiano, prima della Liberazione, ma è diventato poi celeberrimo dopo la Resistenza. Le origini della canzone sono però ancora oggi controverse. Qualcuno come il cantautore e storico Ivan Della Mea sosteneva che l’autore potesse essere un medico ligure che viveva a Montefiorino nel Modenese. Per quanto riguarda la melodia, fu probabilmente presa da una serie di canti popolari ottocenteschi di area piemontese. Ma c'è anche chi sostiene che l'origine possa ritrovarsi in un canto epico lirico diffuso in pianura padana intitolati "Bevanda sonnifera”, o in un canto diffuso in Trentino che conteneva quell’iterazione di “ciao ciao” scandito con le mani che serviva a dare il ritmo al gioco dei bambini. Si è anche a lungo ipotizzato un legame con un canto delle mondine padane, anche per la versione  realizzata da