Il nuovo singolo di Beppe Stanco è una cover di "I Giardini di Marzo", grande classico di Lucio Battisti. Una versione nata in questi giorni di quarantena forzata, con un nuovo arrangiamento realizzato dallo stesso musicista pugliese, autore e produttore, nonchè direttore artistico di vari festival musicali in Italia e nel mondo, tra cui il Premio Lunezia e il NYCanta, il Festival della Musica Italiana di New York.
"I Giardini di Marzo" e una di quelle canzoni talmente perfette che reinterpretarla potrebbe essere davvero un azzardo, ma Beppe Stanco sembra essere riuscito a dare un vestito che anche i fan dello stesso Battisti avrebbero apprezzato sui social, probabilmente per il mood molto "suonato" che il produttore ha dato alla cover, quel "suonato" che tanto manca in questo periodo di totale invasione di musica e strumenti elettronici anche nella musica pop. Viene pubblicato e condiviso su tutti i social ufficiali dell’artista ed a breve sarà disponibile anche in streaming su Spotify e su tutte le piattaforme e store digitali. Il brano è accompagnato da un video clip girato all’interno degli studi Beat Sound di Milano, dove l’artista e produttore BS, suona tutta gli strumenti dal vivo e dietro di lui si ingrandisce poco alla volta la sagoma di Lucio Battisti che va a formare alla fine del video il tricolore italiano, questo per ricordare il difficile Marzo 2020 che ci siamo appena lasciati alle spalle.
"I Giardini di Marzo" viene presentata in anteprima il 23 aprile del 1972 a Teatro 10, lo show televisivo condotto da Mina, Diventerà il singolo di lancio del secondo "vero" album di Battisti "Umanamente Uomo: il sogno". Il testo scritto da Mogol è uno spaccato sul disagio di vivere di un ragazzino nella Milano del dopoguerra. Per la musica Battisti prese "spunto" da un brano dei Buffalo Springfield intitolato Mr. Soul e scritto da Neil Young.
"I Giardini di Marzo" e una di quelle canzoni talmente perfette che reinterpretarla potrebbe essere davvero un azzardo, ma Beppe Stanco sembra essere riuscito a dare un vestito che anche i fan dello stesso Battisti avrebbero apprezzato sui social, probabilmente per il mood molto "suonato" che il produttore ha dato alla cover, quel "suonato" che tanto manca in questo periodo di totale invasione di musica e strumenti elettronici anche nella musica pop. Viene pubblicato e condiviso su tutti i social ufficiali dell’artista ed a breve sarà disponibile anche in streaming su Spotify e su tutte le piattaforme e store digitali. Il brano è accompagnato da un video clip girato all’interno degli studi Beat Sound di Milano, dove l’artista e produttore BS, suona tutta gli strumenti dal vivo e dietro di lui si ingrandisce poco alla volta la sagoma di Lucio Battisti che va a formare alla fine del video il tricolore italiano, questo per ricordare il difficile Marzo 2020 che ci siamo appena lasciati alle spalle.
"I Giardini di Marzo" viene presentata in anteprima il 23 aprile del 1972 a Teatro 10, lo show televisivo condotto da Mina, Diventerà il singolo di lancio del secondo "vero" album di Battisti "Umanamente Uomo: il sogno". Il testo scritto da Mogol è uno spaccato sul disagio di vivere di un ragazzino nella Milano del dopoguerra. Per la musica Battisti prese "spunto" da un brano dei Buffalo Springfield intitolato Mr. Soul e scritto da Neil Young.
Tra le cover più famose del brano, quella di Eugenio Finardi e quella di Ligabue
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