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Giovanni Nuti ricanta "Lo Straniero" di Georges Moustaki

Il 23 maggio di quest'anno è scomparso a 79 anni Georges Moustaki, cantante francese di origine italo-greca (il suo vero nome era Giuseppe Mustacchi) che negli anni 60 aveva ottenuto grande successo anche in Italia grazie alla canzone "Lo Straniero".Oggi a rendere omaggio a Moustaki è il cantautore Giovanni Nuti, toscano di Viareggio e milanese di adozione, con all'attivo 8 album.
Il suo nuovo singolo, prodotto da Paolo Recalcati per Sagapò Music con l’arrangiamento e la produzione artistica di Stefano Cisotto, contiene le versioni in 4 lingue proprio del brano “Lo straniero” brano con il quale il cantante greco raggiunse nel 1969 la numero uno della Hit Parade italiana.
Come fece Moustaki lil cantautore viareggino – noto per un lungo sodalizio artistico con Alda Merini – ha inciso, oltre alla versione italiana (con adattamento del testo di Bruno Lauzi), anche il brano originale in francese (“Le métèque”) e le versioni spagnola (“El extranjero”) e tedesca (“Ich bin ein Fremder”).
“Ho sempre amato questa canzone che fu uno straordinario successo internazionale nel 1969, ma che le nuove generazioni conoscono poco – racconta Nuti  – e mi ha sempre interessato la figura di Moustaki, personaggio cosmopolita, anarchico, elegante. Lui era un vero ‘meticcio’ (Le métèque, è il titolo originale della canzone), di famiglia greco-italiana, nato ad Alessandria d’Egitto, trapiantato in Francia, incarnava in sé l’incontro tra diversi popoli e culture. Moustaki raccontò che scrisse ‘Le métèque’ per rispondere in musica ad una signora che durante le loro conversazioni, ogni volta che il suo parere era differente dal suo, gli si rivolgeva dicendogli ‘tais toi, tu est un métèque’: ‘taci tu, che sei un meticcio’, ‘uno straniero’, ‘un immigrato’ diremmo noi oggi. Moustaki scrisse una canzone d’amore ma, descrivendo questo romantico vagabondo, compose allo stesso tempo un inno all'essere straniero. E rivendicò per sé come grande ricchezza l’essere ‘métèque’ (meticcio, straniero, immigrato), perché ogni straniero è cittadino del mondo”.

Giovanni Nuti - Lo straniero

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