Passa ai contenuti principali

The Night That Changed America: tutte le canzoni del Tributo ai Beatles

Maroon 5, Alicia Keys, John Mayer, Katy Perry, Stevie Wonder, John Legend, Pharrell Williams, David Grohl, Jeff Lynne e gli Eurythmics riunitisi per l'occasione. Sono stati questi i personaggi che sono saliti sul palco del Convenction Center di Los Angesles  per celebrare i 50 anni della prima apparizione televisiva dei Beatles negli Stati Uniti.
Ma i veri protagonisti sono stati soprattutto Paul Mc Cartney e Ringo Starr, che hanno condiviso il palco nella parte conclusiva dello show.
Ad aprire la magica serata sono stati i Maroon 5 che hanno eseguito "All My Loving" e "Ticket To Ride" con un impeccabile look in stile Fab Four. Alicia Keys e John Legend hanno duettato al piano sulle note di "Let It Be" mentre a Katy Parry è toccata la cover della mitica "Yesterday". Tra i momenti più attesi della serata - presentata da Jeff Bridges e Sean Penn - da segnalare la reunion degli Eurythmics che hanno proposto una convincente versione di "The Fool On The Hill".
Grandi applausi per Stevie Wonder che ha riproposto quella "We can work it out" che aveva già inciso nel 1970.
Non del tutto inedita anche la cover di "Don't Let Me Down" cantata insieme da John Mayer e Keith Urban visto che i due avevano già proposto il brano nel corso di alcuni concerti.
Commuovente la versione di "Something" cantata da Jeff Lynne della ELO insieme al figlio di George Harrison, Dhani e a Joe Walsh.
Ma il meglio della serata è arrivato nel finale: prima Ringo Starr ha cantato "Matchbox", "Boys" e "Yellow Submarine". Poi è salito sul palco Paul Mc Cartney che con la sua nuova band ha intonato nell'ordine "Magical Mystery Tour", "Birthday", "Get back","I saw her standing there" e "Sgt. Pepper's Lonely Hearts Club Band". Gran finale con un duetto tra Paul e Ringo sulle note di "With a Little Help From My Friends" e indimenticabile versione di "Hey Jude" con Ringo alla batteria.
Lo show pomposamente intitolato "The night that changed America: a Grammy salute to the Beatles" è durato circa due ore e sarà trasmesso per gli USA dalla CBS il prossimo 9 febbraio,

Setlist
"All my loving" - Maroon 5
"Ticket to ride" - Maroon 5
"Don't let me down" - John Mayer & Keith Urban
"In my life" - Ed Sheeran
"Let it be" - Alicia Keys & John Legend
"Revolution" - Imagine Dragons
"Yesterday" - Katy Perry
"Fool on the hill" - Eurythmics
"Here comes the sun" - Pharrell Williams & Brad Paisley & gli acrobati del Cirque du Soleil
"Hey bulldog" - David Grohl & Jeff Lynne
"Something" - Jeff Lynne, Joe Walsh con Dhani Harrison
"While my guitar gently weeps" - Gary Clark, Jr., Joe Walsh & David Grohl
"We can work it out" - Stevie Wonder

Ringo Starr
"Matchbox"
"Boys"
"Yellow submarine"

Paul McCartney
"Magical Mystery Tour"
"Birthday"
"Get back"
"I saw her standing there"
"Sgt. Pepper's Lonely Hearts Club Band"
"With a little help from my friends" -  con Ringo
"Hey Jude" - con Ringo alla batteria


Commenti

Post popolari in questo blog

Una cover dei Metallica per il nuovo spot Spot Renault

Scala & Kolacny Brothers Il nuovo spot della Renault in onda in questi giorni nei principali canali televisivi italiani ha fatto riscoprire al pubblico una cover di "Nothing Else Matters" dei Metallica. Una versione "corale" pubblicata nel 2010 dal gruppo belga Scala & Kolacny Brothers del quale ci siamo già più volte occupati su queste pagine. La cover era contenuta nel loro album "Circle" e venne utilizzata nel primo episodio della serie televisiva Crisis, nel primo episodio della diciottesima stagione di Squadra Speciale Cobra 11 e nella colonna sonora del film Sangue del mio sangue. Ora la cover è stata scelta per lo spot "Renault Austral E-Tech full hybrid" nella quale vengono mostrati due robot che smontano un’auto. La versione originale di "Nothing Else Matters" faceva parte del "Black Album" dei Metallica uscito nel 1992; la scrisse il chitarrista James Hatfield per una sua vecchia fidanzata ma la giud

Bella Ciao: le versioni più belle

Bella Ciao è sicuramente il più famoso canto dei partigiani ed il più intonato ancora oggi in occasione del 25 aprile. Nasce come canto popolare antifascista italiano, prima della Liberazione, ma è diventato poi celeberrimo dopo la Resistenza. Le origini della canzone sono però ancora oggi controverse. Qualcuno come il cantautore e storico Ivan Della Mea sosteneva che l’autore potesse essere un medico ligure che viveva a Montefiorino nel Modenese. Per quanto riguarda la melodia, fu probabilmente presa da una serie di canti popolari ottocenteschi di area piemontese. Ma c'è anche chi sostiene che l'origine possa ritrovarsi in un canto epico lirico diffuso in pianura padana intitolati "Bevanda sonnifera”, o in un canto diffuso in Trentino che conteneva quell’iterazione di “ciao ciao” scandito con le mani che serviva a dare il ritmo al gioco dei bambini. Si è anche a lungo ipotizzato un legame con un canto delle mondine padane, anche per la versione  realizzata da

Surf Mesa: “Ily (I Love You Baby)” è un omaggio a Frankie Valli

Ennesima versione per l'intramontabile "Can't Take My Eyes Off You". A riportare in classifica il brano che Frankie Valli condusse al successo nel 1967, è il giovane produttore californiano Surf Mesa in collaborazione con Emilee per la parte vocale. Il brano - che della versione originale riprende solo il ritornello -  è diventato “Ily (I Love You Baby)” e in poche settimane ha scalato le classifiche di tutto il mondo e ad oggi conta oltre 11.6 milioni di ascolti solo su Spotify. A livello globale è presente in 35 playlist virali con alti posizionamenti (tra cui #4 nella Global Viral 50 e #9 nella Italy Viral 50) e continua senza sosta a cumulare stream. La versione originale di Can't Take My Eyes Off You fu pubblicata nel Maggio del 1967 da Franke Valli e divenne uno dei maggiori successi della sua carriera da solista. La canzone porta la firma di Bob Crewe (autore anche di "Lady Marmalade") e di Bob Gaudio, (compagno di Valli nei Four Seas