Passa ai contenuti principali

Paul Buchanan: la cover di Ashes To Ashes

La cover di "Ashes to Ashes" cantata da Paul Buchanan è stato uno dei momenti migliori della serata dedicata a David Bowie alla Royal Albert Hall di Londra. Uno show che faceva parte della del BBC Proms, tradizionale appuntamento di otto settimane durante il quale vengono eseguiti uno o più concerti al giorno nella celebre sala nel quartiere di South Kensington in compagnia di prestigiose orchestre.Ieri - 29 luglio - oltre all'ex Blue Nile sono saliti Marc Almond (Soft Cell), John Cale (Velvet Underground), Neil Hannon (Divine Comedy), Anna Calvi, Laura Mvula, Conor O’Brien e Amanda Palmer.
Paul Buchanan interpreta il brano in maniera intensa e emozionante, accompagnato dalla orchestra s t a r g a z e diretta da André de Ridder. Il nuovo arrangiamento è stato realizzato da Jherek Bischoff

La versione originale di "Ashes to Ashes" risale al 1980 e faceva parte dell'album Scary Monster. Pubblicato come singolo, raggiunse la numero 1 in Inghilterra e la numero 3 in Norvegia, al numero 6 in Austria, Svezia e Nuova Zelanda e la  numero 9 in Germania Ovest, diventando così all'epoca il singolo di maggior successo nella sua carriera, anche se negli USA non entrò nella Top 100.
Nel brano - che è prodotto da Toni Visconti - la chitarra è suonata da Carlos Alomar e il piano da Roy Bittan.
E' entrato nella storia anche il video con Bowie in costume da Pierrot, girato da David Mallet, che costò la cifra record (per l'epoca) di 250 mila sterline. Nel videoclip compaiono alcuni dei personaggi che da li a poco sarebbero diventati protagonisti della scena new romantic come Steve Strange, Judith Franklin e Darla Jane Gilroy. Si diffuse la voce che la anziana signora che compare nel finale fosse la mamma di Bowie, ma in realtà si tratta di una comparsa.
Tra le tante cover realizzate, da segnalare quelle dei Tears For Fears, di Mick Karn e di Grant-Lee Phillips. Ma l'interpretazione di Paul è davvero da pelle d'oca.

Commenti

Post popolari in questo blog

Una cover dei Metallica per il nuovo spot Spot Renault

Scala & Kolacny Brothers Il nuovo spot della Renault in onda in questi giorni nei principali canali televisivi italiani ha fatto riscoprire al pubblico una cover di "Nothing Else Matters" dei Metallica. Una versione "corale" pubblicata nel 2010 dal gruppo belga Scala & Kolacny Brothers del quale ci siamo già più volte occupati su queste pagine. La cover era contenuta nel loro album "Circle" e venne utilizzata nel primo episodio della serie televisiva Crisis, nel primo episodio della diciottesima stagione di Squadra Speciale Cobra 11 e nella colonna sonora del film Sangue del mio sangue. Ora la cover è stata scelta per lo spot "Renault Austral E-Tech full hybrid" nella quale vengono mostrati due robot che smontano un’auto. La versione originale di "Nothing Else Matters" faceva parte del "Black Album" dei Metallica uscito nel 1992; la scrisse il chitarrista James Hatfield per una sua vecchia fidanzata ma la giud

Bella Ciao: le versioni più belle

Bella Ciao è sicuramente il più famoso canto dei partigiani ed il più intonato ancora oggi in occasione del 25 aprile. Nasce come canto popolare antifascista italiano, prima della Liberazione, ma è diventato poi celeberrimo dopo la Resistenza. Le origini della canzone sono però ancora oggi controverse. Qualcuno come il cantautore e storico Ivan Della Mea sosteneva che l’autore potesse essere un medico ligure che viveva a Montefiorino nel Modenese. Per quanto riguarda la melodia, fu probabilmente presa da una serie di canti popolari ottocenteschi di area piemontese. Ma c'è anche chi sostiene che l'origine possa ritrovarsi in un canto epico lirico diffuso in pianura padana intitolati "Bevanda sonnifera”, o in un canto diffuso in Trentino che conteneva quell’iterazione di “ciao ciao” scandito con le mani che serviva a dare il ritmo al gioco dei bambini. Si è anche a lungo ipotizzato un legame con un canto delle mondine padane, anche per la versione  realizzata da

Surf Mesa: “Ily (I Love You Baby)” è un omaggio a Frankie Valli

Ennesima versione per l'intramontabile "Can't Take My Eyes Off You". A riportare in classifica il brano che Frankie Valli condusse al successo nel 1967, è il giovane produttore californiano Surf Mesa in collaborazione con Emilee per la parte vocale. Il brano - che della versione originale riprende solo il ritornello -  è diventato “Ily (I Love You Baby)” e in poche settimane ha scalato le classifiche di tutto il mondo e ad oggi conta oltre 11.6 milioni di ascolti solo su Spotify. A livello globale è presente in 35 playlist virali con alti posizionamenti (tra cui #4 nella Global Viral 50 e #9 nella Italy Viral 50) e continua senza sosta a cumulare stream. La versione originale di Can't Take My Eyes Off You fu pubblicata nel Maggio del 1967 da Franke Valli e divenne uno dei maggiori successi della sua carriera da solista. La canzone porta la firma di Bob Crewe (autore anche di "Lady Marmalade") e di Bob Gaudio, (compagno di Valli nei Four Seas