La cantautrice Mitski ha pubblicato la sua versione in inglese di "Bella ciao" uno dei canti popolari italiani più famosi al mondo. Non solo: la cantante ha anche invitato i suoi fan a realizzare e postare le loro versioni.
Mitski, che in Italia ha ottenuto popolarità grazie al suo nuovo album "The Land Is Inhospitable and So Are We" uscito alla fine del 2023 - ha spiegato su YouTube:
"Ho provato a fare una versione in inglese di questa canzone italiana davvero importante. Ovviamente io non parlo una parola di italiano, quindi non mi vergogno ad ammettere che ho usato Google Translate. Mi sono anche ispirata alla versione inglese di questa canzone di Tom Waits e Marc Ribot. Ma ecco il punto: soprattutto se parli italiano, a differenza mia, sono sicuro che puoi scrivere una traduzione migliore di questa di quella che ho fatto io. E allora fallo! Provaci! Registra un video e condividilo. Voglio vederlo!"
Mitski - che qualche mese fa aveva già pubblicato la cover di "Coyote, My Little Brother" di Pete Seeger - interpreta il brano accompagnata dalla chitarra acustica e la traduzione tutto sommato non è affatto male.
Bella Ciao nasce come canto popolare antifascista italiano, prima della Liberazione, ma è diventato poi celeberrimo dopo la Resistenza.
Le origini della canzone sono però ancora oggi controverse.Qualcuno, come il cantautore e storico Ivan Della Mea, sosteneva che l’autore potesse essere un medico ligure che viveva a Montefiorino nel Modenese.
Per quanto riguarda la melodia, fu probabilmente presa da una serie di canti popolari ottocenteschi di area piemontese. Ma c'è anche chi sostiene che l'origine possa ritrovarsi in un canto epico lirico diffuso in pianura padana intitolato "Bevanda sonnifera”, o in un canto diffuso in Trentino che conteneva quell’iterazione di “ciao ciao” scandito con le mani che serviva a dare il ritmo al gioco dei bambini.
Si è anche a lungo ipotizzato un legame con un canto delle mondine padane, anche per la versione realizzata da Giovanna Daffini. Dopo la Liberazione la versione partigiana di Bella Ciao venne poi tradotta e diffusa in tutto il mondo grazie alle numerose delegazioni partecipanti al Primo festival mondiale della gioventù democratica che si tenne a Praga nell'estate 1947.
Mitski, che in Italia ha ottenuto popolarità grazie al suo nuovo album "The Land Is Inhospitable and So Are We" uscito alla fine del 2023 - ha spiegato su YouTube:
"Ho provato a fare una versione in inglese di questa canzone italiana davvero importante. Ovviamente io non parlo una parola di italiano, quindi non mi vergogno ad ammettere che ho usato Google Translate. Mi sono anche ispirata alla versione inglese di questa canzone di Tom Waits e Marc Ribot. Ma ecco il punto: soprattutto se parli italiano, a differenza mia, sono sicuro che puoi scrivere una traduzione migliore di questa di quella che ho fatto io. E allora fallo! Provaci! Registra un video e condividilo. Voglio vederlo!"
Mitski - che qualche mese fa aveva già pubblicato la cover di "Coyote, My Little Brother" di Pete Seeger - interpreta il brano accompagnata dalla chitarra acustica e la traduzione tutto sommato non è affatto male.
Bella Ciao nasce come canto popolare antifascista italiano, prima della Liberazione, ma è diventato poi celeberrimo dopo la Resistenza.
Le origini della canzone sono però ancora oggi controverse.Qualcuno, come il cantautore e storico Ivan Della Mea, sosteneva che l’autore potesse essere un medico ligure che viveva a Montefiorino nel Modenese.
Per quanto riguarda la melodia, fu probabilmente presa da una serie di canti popolari ottocenteschi di area piemontese. Ma c'è anche chi sostiene che l'origine possa ritrovarsi in un canto epico lirico diffuso in pianura padana intitolato "Bevanda sonnifera”, o in un canto diffuso in Trentino che conteneva quell’iterazione di “ciao ciao” scandito con le mani che serviva a dare il ritmo al gioco dei bambini.
Si è anche a lungo ipotizzato un legame con un canto delle mondine padane, anche per la versione realizzata da Giovanna Daffini. Dopo la Liberazione la versione partigiana di Bella Ciao venne poi tradotta e diffusa in tutto il mondo grazie alle numerose delegazioni partecipanti al Primo festival mondiale della gioventù democratica che si tenne a Praga nell'estate 1947.
Il testo per come la conosciamo oggi venne pubblicato ufficialmente solo nel 1953 sulla rivista La Lapa e quattro anni dopo sulle pagine del quotidiano L'Unità.
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