"No, non è un caso la data di uscita - spiega Piotta, al secolo Tommaso Zanello - Ho atteso quattro mesi per rispondere. Per me che faccio musica, la miglior risposta è la musica stessa".
"Pur essendo stato tra i primi rapper in Italia, io sono cresciuto con i cantautori e Luigi Tenco era uno di loro. In questo dialogo struggente tra lui e la madre ho rivisto quello tra mio fratello che non c'è più e nostra madre. Un brano che ho declinato dunque a livello personale", sottolinea ancora Zanello, spiegando così una scelta che potrebbe apparire lontana dal suo mondo artistico. "Questo brano nasce come omaggio a Tenco, con l'appoggio e l'approvazione della famiglia. Di certo non cerco e non ho cercato visibilità, come ho sentito dirmi, né prima né ora. Non ne ho bisogno: la musica fa il suo percorso e 'Na notte infame ha ricevuto un amore incredibile. Avrei preferito che i voti del Tenco fossero palesi da subito, senza doverci arrivare così faticosamente. Per fortuna questa vicenda è iniziata in un modo ed è finita in un altro. Le cose vanno perché così devono andare. E forse se non fosse successo, quello che è successo con il Premio Tenco, questa canzone non sarebbe mai arrivata".
La versione originale di "Vedrai, vedrai" venne pubblicata da Luigi Tenco nel 1965.
Tenco la incise in differenti versioni, la più nota delle quali è quella uscita postuma per la RCA su 45 giri, con accompagnamento del solo piano suonato da Ruggero Cini.
Negli anni il brano è stato ricantato da Gino Paoli, Ornella Vanoni,Mia Martini, Renato Zero e molti altri.
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