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Rolling Stones: le cover italiane

70 mila persone hanno salutato ieri sera il ritorno in Italia dei Rolling Stones, con l'attesissimo concerto al Circo Massimo di Roma. Molti i personaggi importanti dal mondo della musica presenti nella affollatissima Tribuna Vip, da Zucchero a Alex Britti da Edoardo Bennato a Paola Cortellesi.
Anche noi vogliamo rendere omaggio alla band di Mick Jagger, ricordando alcune delle cover "italiane" più memorabili. Come per esempio la celebre versione di "Paint it black" cantata da Caterina Caselli nel 1966 che in italiano divenne "Tutto Nero" con testo di Luciano Beretta. O la cover di "Lady Jane" realizzata lo stesso anno dai New Dada di Maurizio Arceri.
I primi a proporre una loro versione italiana della celeberrima "Satisfaction" furono invece nel 1966 I Ragazzi Del Sole, gruppo torinese specializzato in cover inglesi.
"Ruby Tuesday" in italiano divenne "Rubacuori" grazie ad una improbabile traduzione di Mogol e alla interpretazione dei Profeti nel 1967.
Come giustamente segnala il sito Musca e Memoria le cover "tricolori" si concentrano quasi tutte tra il 1966 e all'inizio del 1967. Dopo quella data gli Stones, grazie anche al fortunato tour nel nostro paese, erano troppo noti perché qualcuno fosse interessato ad una versione non originale dei loro successi internazionali. Mentre invece fino al 1965 erano molto poco conosciuti.
Fa eccezione una versione davvero trash di "I can't get no (Satisfaction)"  cantata nel 1973 da Raffaella Carrà. A suo modo memorabile ...


Raffaella Carrà - Satisfaction



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