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Visualizzazione dei post da gennaio, 2019

Delta V: la cover di "Io Sto Bene" dei CCCP - Fedeli Alla Linea

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C'è anche un omaggio ai CCCP - Fedeli Alla Linea nel nuovo album dei Delta V. La band di Carlo Bertotti e Flavio Ferri è tornata dopo 12 anni si silenzio con un nuovo album intitolato "Hemai" e con una nuova cantante Marti (Martina Albertini). Così come in passato quando il gruppo aveva ripreso "Se telefonando" di Mina "Un'estate fa" di Califano e "Ritornerai" di Lauzi, nel disco compare anche una cover e in questo caso la scelta è caduta su "Io sto bene" brano dei CCCP del 1986. E' stata la nuova cantante Martina Albertini a scegliere la cover. "Durante le session di prove improvvisano su varie cose - ha raccontato al TgCom24 - U na sera siamo andati a un concerto di Giovanni Lindo Ferretti e ci siamo resi conto di come pezzi scritti a metà degli anni 80 fossero ancora attuali. Nei giorni seguenti ho iniziato ad accennare una melodia con il testo di “Io sto bene” Da lì abbiamo lavorato scomponendo il pezzo o

Dan Mangan: la cover di "Losing My Religion"

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Lacuna Coil, Tori Amos, Anouk, Passenger e Nina Persson dei Cardigans. Sono solo alcuni degli artisti che negli anni hanno ricantato “ Losing My Religion ” dei R.E.M. Ora alla già lunga lista delle cover che secondo l’autorevole SecondHandSongs contiene ad oggi oltre 75 nomi, si aggiunge anche quello del cantautore canadese Dan Mangan, personaggio poco noto al pubblico italiano ma con una lunga carriera all’attivo iniziata nel 2003 e che lo ha portato ad esibirsi anche in due occasioni al Festival di Gastonbury. Una intensa versione acustica che è stata utilizzata per il trailer della nuova serie TV della CBC/AMC Unspeakable. “Quando ero un bambino i REM erano un classico nella mia famiglia – ha spiegato Mangan - Ricordo ancora quando suonavo la air guitar in questa canzone con mio fratello e mia sorella. E' stato un successo enorme e al temo stesso inaspettato. Il ritornello non è un vero ritornello; è lungo e ripetitivo. È come un'ipnotica trance ciclica di parole ch

Beck: la cover di "Tarantula" con Feist

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Il nuovo singolo di Beck è la cover di "Tarantula" dei Colorbox. Il brano farà parte del disco "Music Inspired By The Film Roma", che vedrà la presenza anche di Patti Smith, Laura Marling, DJ Shadow, UNKLE e Billie Eilish e che - come suggerisce il titolo - sarà un omaggio al film di Alfonso Cuarón candidato a 10 premi Oscar. La cover - che è prodotta dallo stesso Beck - è impreziosita dalla voce di Feist che aveva già collaborato con lui nel 2009. Una versione intensa e sognante, più vicina alla versione realizzata dai This Mortal Coil nel 1986 piuttosto che alla versione originale. I Colourbox pubblicarono la versione originale di "Tarantula" nel 1982. Il brano appariva come B side del loro singolo di debutto "Breakdown" pubblicato per l'etichetta 4AD. A riportare all'attenzione del pubblico il brano furono nel 1986 i This Mortal Coil (supergruppo creato da Ivo Watt Russell con gli artisti della sua etichetta) che inseri

Weezer: nel nuovo album solo cover

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In attesa dell’uscita del nuovo album che è attesto nei negozi il prossimo 1 Marzo, i Weezer hanno pubblicato a sorpresa un mini album con 10 cover. Il nuovo disco della band di Rivers Cuomo si intitola The Teal Album e contiene le rivisitazioni di molti classici degli anni 80, a partire dalla cover di “Africa” dei Toto che lo scorso anno era diventata un vero e proprio caso sul web. Non mancano però i riferimenti agli anni 70 con la cover di Mr. Blue Sky della Electric Light Orchestra e agli anni 60 con la leggendaria Stand By Me di Ben E. King e Happy Togheter dei Turtles. Gli anni 80 sono invece egregiamente rappresentati da Michael Jackson, Eurythmics e Tears For Fears. Per quanto riguarda il titolo del disco, continua la passione della band americana per i “colori”. Dopo il The Blue Album (1994), il Green Album (2001), il Red Album (2008), e il The White Album (2016) è il turno dei “Teal” colore che è una tonalità di blu scuro nota in Italia con il nome di “tè blu”. Track

I Fun Lovin’ Criminals tornano con una cover di Neil Diamond

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È la cover di “Hello Again” di Neil Diamond il nuovo singolo dei Fun Lovin’ Criminals. Il brano fa parte dell’album “Another Mimosa” pubblicato lo scorso 18 gennaio e che segna il ritorno sulle scene del trio newyorchese a 9 anni di distanza dal precedente album Classic Fantastic". Un disco ricco di cover, da Bobby Womack a Notorious B.I.G, dai Procol Harum a Tom Petty per quello che nelle intenzioni del gruppo vuole essere un “tributo a settant’anni di musica popolare”. Nel disco compare anche la rilettura di “Love Unlimited” che i FLC portarono al successo nel 1996. Il titolo del disco riprende quello della raccolta “Mimosa” pubblicata nel 1999. La versione originale di “Hello Again” fu pubblicata da Neil Diamond nel 1980 per la colonna sonora del film “The Jazz Singer” che vendette oltre 5 milioni di copie arrivando alla posizione numero 3 della classifica di Billboard. A firmare la canzone lo stesso Neil Diamond e Alan Lindgren. Nel 2006 il brano era staro già ricantato

Janis Joplin oggi avrebbe 76 anni: 5 cover per celebrare la regina del blues bianco

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Il gennaio del 1943 nasceva a Port Arthur, sperduta cittadina del Texas, Janis Joplin. Oggi dunque la più grande cantante blues bianca avrebbe compiuto 76 anni se non fosse scompara a soli 27 anni nella notte del 4 ottobre del 1970 per una overdose di eroina. Al suo funerale che si tenne al The Lion's Share di San Anselmo suonarono gli amici Grateful Dead, i primi a renderle omaggio. Negli anni il suo talento è stato unanimemente riconosciuto dalla critica nel 1995 è stata inserita nella Rock and Roll Hall of Fame e nel 2005 è stata insignita del Grammy Award alla carriera. Per festeggiare il compleanno della cantate abbiamo scelto cinque cover prese dal suo repertorio, originale,  Cosa non semplice visto che molte delle canzoni che hanno reso celebre Janis erano delle interpretazioni e che in molti casi che negli anni ha scelto di rendetele omaggio lo ha fatto proprio cantando quei classici come "Cry Baby" o "Me and Bobbu Mc Gee". Kozmic Blues - Ka

Years & Years: la cover di Don't Speak dei No Doubt

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Tornano anche nel 2019 le cover del venerdì mattina della trasmissione Radio 2 Breakfast Show che riparte per la conduzione di Zoe Ball al posto di Chris Evans. Nel corso della puntata trasmessa oggi - venerdì 18 gennaio - gli Years & Years si sono prodotti una curiosa cover acustica di "Don't Speak" dei No Doubt. Un brano che il cantante Olly Alexander ha affrontato senza particolari problemi e senza dover ricorrere al testo scritto, come spesso capitato in passato in trasmissione ad alcuni suoi colleghi. Il trio ha da poco ottenuto una nomination ai Brit Awards 2019 nella categoria British Group. I No Doubt pubblicarono la versione originale del brano nel 1995 all'interno del loro terzo album "Tragic Kingdom". La canzone - che porta la firma di Gwen Stefani e del fratello Eric - restò per 16 settimane in vetta alla Billboard Hot 100 Airplay

Massimo Di Cataldo: il nuovo singolo è un omaggio a Battisti

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È la cover di “Con il nastro rosa” di Lucio Battisti, il nuovo singolo di Massimo Di Cataldo . "Ero bambino quando ascoltando per la prima volta questa canzone ne rimasi innamorato tanto da sognare per anni di realizzarne una cover" ha spiegato il cantante Il video della canzone diretto da Matteo Bianchi è stato girato per l'occasione proprio presso il CET, la tenuta nel centro Italia dell'autore Mogol. "Una grande emozione girare nella sala dedicata a Battisti, dove il suo lavoro insieme a Mogol è documentato da una serie di fotografie in bianco e nero".   Con il nastro rosa è una delle canzoni più iconiche della musica italiana, pubblicata nell'album “Una giornata uggiosa” del 1980, l'ultimo del prolifico sodalizio tra Mogol e Battisti. "È stato fantastico ritrovarmi a conversare con Mogol del valore e del significato di questa canzone, un'esperienza per me davvero importante". Una versione – quella del cantautore romano – con un

Papik: la cover di Black Hole Sun

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In attesa dell’evento tributo in memoria di Chris Cornell “I Am the Highway” in programma questa sera al Forum di Los Angeles, arriva sul canale YouTube della Irma Records il tributo al compianto leader dei Soundgarden firmato da Papik. Nel nuovo album del progetto musicale del musicista romano Nerio Poggi compare infatti anche la cover di "Black Hole Sun" con il featuring della cantante Nadia Straccia. Una versione live in stile lounge jazz che assomiglia più alla cover di Paul Anka del 2005 che alla versione originale che la band americana pubblicò nel 1994. Sul palco anche Gianni Polimeni alla batteria Bas s Fabrizio Fasella al basso Simone "Federicuccio" Talone alle percussioni Alfredo Bochicchio alla chitarra e Fabrizio Foggia alle tastiere e Massimo Guerra e Fabio Tullio ai fiati. Il brano fa parte dell'album "Little Songs For Big Elevators" uscito lo scorso anno "Black Hole Sun" è la canzone più conosciuta dei Soundgarden. La

St. Vincent: ascolta l'omaggio ai Red Hot Chili Peppers

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St. Vincent ha suonato dal vivo la cover di "Breaking the Girl" dei Red Hot Chili Peppers. Lo ha fatto durante il Malibu Love Session,  concerto benefico a favore delle vittime del Woolsey Fire, il gigantesco incendio che nel novembre scorso ha colpito la California distruggendo l’83% della Santa Monica Mountains. Lo show si è tenuto lo scorso 13 Gennaio all' Hollywood Palladium di Los Angeles. Secondo quanto riportato dal Rollin Stone, la cantante prima di eseguire la cover acustica ha salutato il chitarrista Josh Klinghoffer ringraziandolo per avrgli insegnato gli accordi della canzone pochi minuti prima di salire sul palco. Glio stessi RHCP sono stati più tardi protagonisti della sertata insieme - tra gli altri - a Beck e Jack Black. I Red Hot Rhili Pepper pubblicarono “Breaking The Girl” nel loro album Blood Sugar Sex Magik del 1991. Fu il quarto singolo estratto dal disco e nel 2012 venne inserito nel greatest hits del gruppo.

Pitbull: la cover dei Toto per il film Aquaman

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Per gli appassionati di cover il 2018 è stato l’anno di “Africa” dei Toto , con le sorprendenti versioni di Peter Bence, dei Weezer e dei Postmodern Jukeboxe. Ma anche il 2019 si apre all’insegna del classico della band dei fratelli Porcaro, con la versione realizzata dal rapper Pitbull per la colonna sonora del film Aquaman. Il film della della Warner Bros diretto da James Wan è arrivato nelle sale italiane con l’inizio del nuovo anno e ed ha già raggiunto miliardo di dollari di incasso in tutto il mondo. Per la colonna sonora il il brano è stato ribattezzato "Ocean to Ocean" e vede il rapper americano affiancato nel featuring dalla cantante Rhea, alla quale viene affidato il vero "omaggio" ai Toto. Scritta da David Paich e Jeff Porcaro "Africa" è una delle canzoni più famose dei Toto. La band americana la pubblicò nel 1982 nell'album Toto IV che solo in America vendette oltre 3 milioni di copie, vincendo il Grammy come Album dell'Anno.

Il primo album dei Led Zeppelin compie 50 anni: ascoltalo in versione cover

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50 anni fa i Led Zeppelin pubblicavano per la Atlantic Records il loro leggendario album d'esordio. Il 12 gennaio del 1969 arrivava nei negozi americani il primo LP della band formata pochi mesi prima da Robert Plant (voce), Jimmy Page (chitarra), John Paul Jones (basso) e dal compianto John Bonham (batteria). Per il mercato inglese il disco passato alla storia come Led Zeppelin I arriverà solamente il 31 marzo. L'album è oggi unanimemente considerato uno dei classici della storia del rock e uno dei capisaldi della scena hard: La rivista statunitense Rolling Stone lo ha inserito alla 29ª posizione nella sua lista dei 500 migliori album della storia. Eppure all'epoca la recensioni furono tutt'altro che positive (in particolare proprio quella di Rolling Stone che bollò come "ululati femminei" la voce di Robert Plant). Va ricordato però che delle nove canzoni del disco due sono prese dal repertorio di Willie Dixon, una era ripreda da un brano folk tradiziona

Muse: la cover di 'Hungry Like The Wolf' dei Duran Duran

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I Muse hanno deciso di pubblicare ufficialmente la loro versione di "Hungry Like The Wolf" dei Duran Duran. La cover circolava in realtà in rete già da qualche mese visto che la band di Matt Bellamy aveva eseguito per la prima volta il brano nel corso dello show musicale francese Taratata lo scorso settembre, ed era piaciuta molto ai fan. I Muse così hanno deciso di incidere una versione in studio per la serie “Spotify Singles”, così da poterla mettere a disposizione di tutti attraverso la piattaforma di streaming musicale. Una cover con suoni decisamente più rock rispetto all'originale ma che dimostra ancora una volta l'amore della band britannica per gli anni 80. I Duran Duran pubblicarono il singolo di "Hungry Like The Wolf" il 4 maggio del 1982, pochi giorni prima dell'uscita del loro secondo album Rio. Il 45 giri raggiunse la numero 5 delle classifiche inglesi e la numero 3 della classifica USA, consacrando il successo di Simon Le Bon

Colapesce canta De André: la cover di 'Canzone dell'amore perduto'

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Nel giorno del ventesimo anniversario della scomparsa di Fabrizio de André Colapesce rende omaggio al grande cantautore genovese con la cover di "Canzone dell'amore perduto", disponibile da oggi, venerdì 11 gennaio. "Le canzoni di Fabrizio, questa canzone di Fabrizio, fanno parte del nostro patrimonio genetico collettivo, sono di tutti, si riflettono nella vita di tutti. Parlano a tutti - ha spiegato il cantautore siciliano - E noi che le eseguiamo, quando le eseguiamo, diventiamo dei tramiti. Per cui sì, mi scuso con i fan, la famiglia, e tutti, io odio chi fa le cover di De André. E da oggi odio un po' anche me stesso. Ma in realtà sono felice di averlo fatto e di averlo fatto ora". La versione originale del brano - che racconta la fine dell'amore tra Fabrizio e Enrica Rignon - fu pubblicata da Faber nel 1966 in un 45 giri insieme a La ballata dell’amore cieco (o della vanità) e solo tre anni più tardi, nel 1969, venne inserita nell’LP Nuvole

Hozier canta "Say My Name" delle Destiny's Child

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Anche Hozier protagonista delle Spotify Session, le live session pubblicate dal popolare canale di streaming musicale. Il cantautore irlandese diventato famoso con il singolo “Take me to the church” ha registrato due tracce negli Spotify Studios di New York: una versione acustica di “Movement” che farà parte del nuovo album Wasteland Baby! e un omaggio alle Destiny’s Child con la cover di “Say my name”. Non si tratta di una sorpresa per i fan del cantautore visto che il brano era già stato proposto dal vivo nel corso delle date del suo più recente tour. “Durante le prove con la band spesso ci divertiamo spesso nelle pause a giocare su alcune progressioni armoniche – ha spiegato Hozier - Quando ci siamo imbattuti in questo giro di basso abbiamo iniziato a cantarci sopra il brano delle Destiny’s Child. A me il nuovo arrangiamento è subito piaciuto e ho notato che ogni componente della band aveva qualcosa con cui contribuire”. La versione originale di “Say My Name” fu pubblicata dall

Bruce Springsteen: il bootleg con le cover di Woody Guthrie e Jackie Wilson

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Per i fan di Springsteen prosegue anche nel 2019 l'appuntamento mensile con i "bootleg ufficiali" messi in vendita sul sito del Boss sulla sua pagina ufficiale ogni primo venerdì del mese. Il nuovo anno si apre con la registrazione dello show tenuto al Madison Square Garden di New York il 23 maggio del 1988, l'ultimo dei cinque concerti consecutivi nella Grande Mela in quel tour. Una setlist particolarmente gradita agli appassionati di cover visto che tra le 32 canzoni in scaletta ne compaiono ben otto. Alcune sono dei veri "classici" degli show del rocker americano come "War" di Edwin Starr e "Boom Boom Boom" di John Lee Hooker. "Vigilante Man" di Woody Guthrie è stata invece suonata dal vivo da Springsteen solamente in cinque occasioni e "Lonely Teardrops" di Jackie Wilson solamente in tre.  Sono delle cover anche i classici del soul "Have Love, Will Travel" (scritta da Richard Berry nel 1959), "

"Love will tear us apart" con i fiati degli Hot 8 Brass Band

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Anche quest'anno la BBC 2 ha salutato l'arrivo dell'anno nuovo con il tradizionale appuntamento del "Jools' Annual Hootenanny" lo show musicale condotto da Jools Holland. Tra le esibizioni più curiose della serata vi segnalo l'originalissima versione di " Love will tear us apart" eseguita dal vivo dai fiati degli Hot 8 Brass Band. Il classico dei Joy Division è quasi irriconoscibile nell'arrangiamento dell'ensanble di New Orleans capace di mischiare funk, jazz e hip hop. Gli Hot 8 Brass Band si sono fatti conoscere proprio grazie alle loro "originali"cover di classici come "Sexual healing" di Marvin Gaye o "Ghost town" degli Specials e nel 2013 hanno ottenuto una nomiunation ai Grammy nella (non affollatissima) categoria Best Regional Roots Music Album. La loro cover di "Love will tear us apart" era già comparsa qualche mese fa sul canale You Tube della marching band, e non era sfuggita agli a

16 anni senza Giorgio Gaber: 5 cover per ricordare il Signor G

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Il primo gennaio del 2003 moriva a 63 anni nella sua casa in provincia di Lucca Giorgio Gaber. Le sue canzoni e il suo pensiero sono però più attuali che mai. Dai primi successi con "Ciao, ti dirò", "Non arrossire",  "Le strade di notte", "Il Riccardo", "Com'è bella la città", "La ballata del Cerruti", "Torpedo blu" , "Barbera e champagne" fino ad arrivare agli anni del teatro-canzone, con i capolavori scritti a quattro mani con Sandro Luporini come Il signor G, I borghesi, Far finta di essere sani, Anche per oggi non si vola, Polli d’allevamento, Io se fossi Gaber. In moltissimi gli hanno reso omaggio nel corso di questi 16 anni. Queste sono 5 cover davvero da non perdere. Ivano Fossati - L'illogica allegria Una delle cover migliori del tributo a Gaber pubblicato nel 2012 Mina - Lo shampoo La versione originale è del 1993. Quella dell'amica Mina del 1991 Alice - Non In