Lindsey Stirling, apprezzata violinista, compositrice e ballerina statunitense, ha pubblicato la cover di “Kashmir”, uno dei classici dei Led Zeppelin.
La Stirling è conosciuta per la versatilità nel suonare diversi generi musicali che variano dal country all’hip hop fino alla classica. La sua originale proposta le ha permesso di guadagnare un esercito di fan sparsi in tutto il mondo e in questi anni oltre 13 milioni di persone si sono iscritte al suo canale YouTube.
Lindsey ha spiegato :
"Kashmir è sempre stata una delle mie canzoni rock preferite e sono così entusiasta di poter lavorare con i leggendari produttori Howard Benson (MOTÖRHEAD, ALL AMERICAN REJECTS ) e Neil Sanderson (THREE DAYS GRACE, MY DARKEST DAYS) per immaginare un modo per darle vita nel mio stile”.
La versione originale di "Kashmir" compare nell'album "Physical Graffiti" pubblicato dai Led Zeppelin nel 1975. Il brano porta la firma di Jimmy Page, Robert Plant e John Bonham.
La band suonò il brano in tutti i suoi concerti dal 1975 fino all'ultimo show del 1980 .
Nel 1994 Page e Plant registreranno una nuova versione della canzone per l'album "No Quarter".
La Stirling è conosciuta per la versatilità nel suonare diversi generi musicali che variano dal country all’hip hop fino alla classica. La sua originale proposta le ha permesso di guadagnare un esercito di fan sparsi in tutto il mondo e in questi anni oltre 13 milioni di persone si sono iscritte al suo canale YouTube.
La cover era già stata proposta dalla Stirling come brano finale dei suoi recenti concerti italiani di Verona, Pistoia e Roma.
Lindsey ha spiegato :
"Kashmir è sempre stata una delle mie canzoni rock preferite e sono così entusiasta di poter lavorare con i leggendari produttori Howard Benson (MOTÖRHEAD, ALL AMERICAN REJECTS ) e Neil Sanderson (THREE DAYS GRACE, MY DARKEST DAYS) per immaginare un modo per darle vita nel mio stile”.
La band suonò il brano in tutti i suoi concerti dal 1975 fino all'ultimo show del 1980 .
Nel 1994 Page e Plant registreranno una nuova versione della canzone per l'album "No Quarter".
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