Sunken Condos è il nuovo album di Donald Fagen, il quarto da solista per l'ex Steely Dan. Il disco. passato purtroppo un po' inosservato in Italia, contiene otto nuove canzoni e una interessante cover.
Si tratta di "Out Of The Ghetto" di Isaac Hayes, brano del 1977 che il grande musicista americano pubblicò nell'album "New Horizon" oltre che come 45 giri.
Certamente non uno dei brani più famosi del suo repertorio, visto che sia l'album che il singolo non lasciarono tracce nelle classifiche. Certamente il nome di Isaac Hayes - per chi si occupa di cover - ricorre più spesso per le sue cover (come quelle indimenticabili di "The Look Of Love" e di "By the Time I Get to Phoenix") più che per i suoi originali visto che non è stato un autore molto ripreso.
La versione di Fagen di "Out Of The Ghetto" è però molto bella, più smooth dell'originale pur mantenendo un'anima funky.
Ad accompagnare l'ex Steely Dan ci sono Michael Leonhart alle tastiere (anche in veste di produttore) Freddie Washington al basso e Antoine Silverman al violino.
L'album, le cui registrazioni erano iniziate nel 2010, è stato accolto positivamente dalla critica americana, in particolare da Rolling Stone che lo ha inserito nella lista dei 50 migliori dischi dell'anno.
Si tratta di "Out Of The Ghetto" di Isaac Hayes, brano del 1977 che il grande musicista americano pubblicò nell'album "New Horizon" oltre che come 45 giri.
Certamente non uno dei brani più famosi del suo repertorio, visto che sia l'album che il singolo non lasciarono tracce nelle classifiche. Certamente il nome di Isaac Hayes - per chi si occupa di cover - ricorre più spesso per le sue cover (come quelle indimenticabili di "The Look Of Love" e di "By the Time I Get to Phoenix") più che per i suoi originali visto che non è stato un autore molto ripreso.
La versione di Fagen di "Out Of The Ghetto" è però molto bella, più smooth dell'originale pur mantenendo un'anima funky.
Ad accompagnare l'ex Steely Dan ci sono Michael Leonhart alle tastiere (anche in veste di produttore) Freddie Washington al basso e Antoine Silverman al violino.
L'album, le cui registrazioni erano iniziate nel 2010, è stato accolto positivamente dalla critica americana, in particolare da Rolling Stone che lo ha inserito nella lista dei 50 migliori dischi dell'anno.
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