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The Raveonettes: la cover di The End dei Doors

Nonostante "The End" dei Doors sia indiscutibilmente considerato uno dei classici del rock e uno dei brani più amati del repertorio di Jim Morrison, la lista delle cover realizzate è veramente cortissima.
Fino ad oggi solo dieci le cover "ufficiali" della canzone catalogate dalla "bibbia" del settore SecondHandSongs. Forse perché confrontarsi con un brano del genere non è certamente facile e il paragone con l'inarrivabile interpretazione del Re Lucertola ha probabilmente scoraggiato molti.
In questi giorni si è aggiunta una undicesima versione realizzata dai The Raveonettes e contenuta nella compilation "A Psych Tribute to the Doors" realizzata dalla Cleopatra Records.
La versione del duo danese è interessante e coraggiosa, anche se inevitabilmente inferiore rispetto all'inarrivabile originale, che la rivista Rolling Stone ha inserito tra le 500 migliori canzoni di sempre e la rivista Guitar World tra le migliori 100.
Il brano era stato scritto da Jim Morrison nel 1966 e in origine descriveva la fine della storia con una sua fidanzata. Dopo mesi di interpretazioni dal vivo sul palco del celebre Whisky a Go-Go di West Hollywood, si trasforma però in qualcosa di diverso: un lungo canto di dodici minuti, maestoso e inquietante al tempo stesso. 
Il testo diviene un omaggio all'Edipo Re di Sofocle, che uccide il padre, sposa la madre e poi si cava gli occhi per espiare le sue colpe. "Padre ti ti voglio uccidere, Madre ti voglio scopare" urla Morrison nella parte conclusiva del brano.  Ma secondo Morrison "uccidere il padre" significava diventare adulti e "scopare la madre" accettare la sessualità in tutte le sue forme. Ma nella prima versione registrata gennaio del 1967 la parola "fuck" venne censurata e coperta da un urlo.
Olver Stone ricostruisce con un po'di fantasia la nascita del brano in una scena del suo film The Doors;
Morrison inserisce - nonostante le minacce del titolare del locale - il passo edipico della sua canzone e la band viene licenziata la sera stessa. Ma ad attenderli fuori dal pub ci sono i rappresentanti di un'etichetta discografica che portano il gruppo al loro primo album studio.
Ma - a proposito di film - il brano fu inserito nel 1979 da Francis Ford Coppola nella scena iniziale e in quella conclusiva di Apocalypse Now.
La versione contenuta nell'album d'esordio dura oltre 11 minuti. Quella contenuta nel Greatest Hits della band è stata editata a 6 minuti e mezzo. La versione dei The Raveonettes è stata ulteriormente dimezzata e dura solo 3 minuti e mezzo. Un po' troppo poco.

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