Quattro anni dopo il successo planetario di “We No Speak Americano”, cover dance di “Tu vo' fa l’americano” che ha collezionato dischi d’oro e di platino in tutto il mondo, tornano in team Yolanda Be Cool & DCUP con la cover del brano “Sugar Man”.
Si tratta di un brano a dire il vero non molto noto al pubblico italiano ma che ha una storia che merita di essere raccontata.
Fu pubblicato per la prima volta nel 1970 da dal cantautore americano Rodriguez all’interno del suo album di debutto “Cod Facts” senza ottenere particolare successo. Così come erano passati praticamente inosservati i suoi precedenti singoli.
Sixto Rodriguez (chiamato così perché sesto figlio) era stato notato locale periferico di Detroit, il Sewer da due coraggiosi talent scout che avevano deciso di puntare sul talento del cantante noto per i suoi atteggiamenti scontrosi (il concerto di lancio del disco lo tenne dando per tutto il tempo le spalle al pubblico).
Il successo però non arriva e Rodriguez torna da dove è venuto: si mette a fare l'operaio demolitore e il muratore. Si candida persino a sindaco di Detroit ma chiude questa parentesi con una manciata di voti.
Incredibilmente però per lui il successo arriva dall’altra parte del mondo: in Australia in Nuova Zelanda e soprattutto in Sud Africa dove grazie al passaparola nel giro di pochi anni i suoi album diventano la colonna sonora della rivolta anti-apartheid, per via dei testi anti-establishment contro l'oppressione e i pregiudizi sociali.
Nel 1981 arriva persino un disco di platino e una popolarità - dicono in molti - pari a quella di Elvis Presley e il soprannome di “Bob Dylan Ispanico”. Tra i suoi fan più accaniti c’è anche il grande Steve Biko.
Il tutto però a sua insaputa, visto che in Sudafrica circolano voci che sia morto suicida o ucciso durante un concerto. Notizie falese, forse fatte circolare ad arte per non pagare al musicista le royalties che gli spettavano.
Tutto questo fino a quando alla fine degli anni 90 suo fan e un giornalista musicale decidono di provare a scoprire qualcosa di più su di lui. E scoprono la sua incredibile storia che porta Rodriguez nel 1998 a suonare in Sudafrica in una trionfale turnee.
L’incredibile storia del cantautore è stata raccontata nel 2012 nel bel film documentario , "Searching For Sugar Man" che prende il titolo proprio dal suo brano capolavoro. E dato che la storia di “Sugar Man” è davvero pazzesca, il brano in realtà è registrato a nome di Jesus Rodriguez, fratello di Sixto, forse solo per motivi burocratici.
La cover dei Yolanda Be Cool non sarà indimenticabile, ma ha il merito di riportare l’attenzione del pubblico su una storia davvero unica. Meglio aveva fatto nel 2006 Paolo Nutini che aveva registrato una versione del brano come b side del singolo Last Request.
Yolanda Be Cool è un duo australiano attivo dal 2009 e formato da Sylvester Martinez e Johnson Peterson. Il nome del duo è un riferimento al film Pulp Fiction, nel quale Jules, interpretato da Samuel L. Jackson, in una delle scene finali, chiede urlando ad una rapinatrice armata chiamata Yolanda di stare "quieta", "cool" in lingua originale, citando uno dei tormentoni di Fonzie.
SUGAR MAN
Sugar man, won't you hurry
'Cos I'm tired of these scenes
For a blue coin won't you bring back
All those colors to my dreams
Silver magic ships you carry
Jumpers, coke, sweet Mary Jane
Sugar man met a false friend
On a lonely dusty road
Lost my heart when I found it
It had turned to dead black coal
Silver magic ships you carry
Jumpers, coke, sweet Mary Jane
Sugar man you're the answer
That makes my questions disappear
Sugar man 'cos I'm weary
Of those double games I hear
Sugar man, Sugar man, Sugar man, Sugar man,
Sugar man, Sugar man, Sugar man
Sugar man, won't you hurry
'Cos I'm tired of these scenes
For the blue coin won't you bring back
All those colors to my dreams
Silver magic ships you carry
Jumpers, coke, sweet Mary Jane
Sugar man met a false friend
On a lonely dusty road
Lost my heart when I found it
It had turned to dead black coal
Silver magic ships you carry
Jumpers, coke, sweet Mary Jane
Sugar man you're the answer
That makes my questions disappear
Si tratta di un brano a dire il vero non molto noto al pubblico italiano ma che ha una storia che merita di essere raccontata.
Fu pubblicato per la prima volta nel 1970 da dal cantautore americano Rodriguez all’interno del suo album di debutto “Cod Facts” senza ottenere particolare successo. Così come erano passati praticamente inosservati i suoi precedenti singoli.
Sixto Rodriguez (chiamato così perché sesto figlio) era stato notato locale periferico di Detroit, il Sewer da due coraggiosi talent scout che avevano deciso di puntare sul talento del cantante noto per i suoi atteggiamenti scontrosi (il concerto di lancio del disco lo tenne dando per tutto il tempo le spalle al pubblico).
Il successo però non arriva e Rodriguez torna da dove è venuto: si mette a fare l'operaio demolitore e il muratore. Si candida persino a sindaco di Detroit ma chiude questa parentesi con una manciata di voti.
Incredibilmente però per lui il successo arriva dall’altra parte del mondo: in Australia in Nuova Zelanda e soprattutto in Sud Africa dove grazie al passaparola nel giro di pochi anni i suoi album diventano la colonna sonora della rivolta anti-apartheid, per via dei testi anti-establishment contro l'oppressione e i pregiudizi sociali.
Nel 1981 arriva persino un disco di platino e una popolarità - dicono in molti - pari a quella di Elvis Presley e il soprannome di “Bob Dylan Ispanico”. Tra i suoi fan più accaniti c’è anche il grande Steve Biko.
Il tutto però a sua insaputa, visto che in Sudafrica circolano voci che sia morto suicida o ucciso durante un concerto. Notizie falese, forse fatte circolare ad arte per non pagare al musicista le royalties che gli spettavano.
Tutto questo fino a quando alla fine degli anni 90 suo fan e un giornalista musicale decidono di provare a scoprire qualcosa di più su di lui. E scoprono la sua incredibile storia che porta Rodriguez nel 1998 a suonare in Sudafrica in una trionfale turnee.
L’incredibile storia del cantautore è stata raccontata nel 2012 nel bel film documentario , "Searching For Sugar Man" che prende il titolo proprio dal suo brano capolavoro. E dato che la storia di “Sugar Man” è davvero pazzesca, il brano in realtà è registrato a nome di Jesus Rodriguez, fratello di Sixto, forse solo per motivi burocratici.
La cover dei Yolanda Be Cool non sarà indimenticabile, ma ha il merito di riportare l’attenzione del pubblico su una storia davvero unica. Meglio aveva fatto nel 2006 Paolo Nutini che aveva registrato una versione del brano come b side del singolo Last Request.
Yolanda Be Cool è un duo australiano attivo dal 2009 e formato da Sylvester Martinez e Johnson Peterson. Il nome del duo è un riferimento al film Pulp Fiction, nel quale Jules, interpretato da Samuel L. Jackson, in una delle scene finali, chiede urlando ad una rapinatrice armata chiamata Yolanda di stare "quieta", "cool" in lingua originale, citando uno dei tormentoni di Fonzie.
SUGAR MAN
Sugar man, won't you hurry
'Cos I'm tired of these scenes
For a blue coin won't you bring back
All those colors to my dreams
Silver magic ships you carry
Jumpers, coke, sweet Mary Jane
Sugar man met a false friend
On a lonely dusty road
Lost my heart when I found it
It had turned to dead black coal
Silver magic ships you carry
Jumpers, coke, sweet Mary Jane
Sugar man you're the answer
That makes my questions disappear
Sugar man 'cos I'm weary
Of those double games I hear
Sugar man, Sugar man, Sugar man, Sugar man,
Sugar man, Sugar man, Sugar man
Sugar man, won't you hurry
'Cos I'm tired of these scenes
For the blue coin won't you bring back
All those colors to my dreams
Silver magic ships you carry
Jumpers, coke, sweet Mary Jane
Sugar man met a false friend
On a lonely dusty road
Lost my heart when I found it
It had turned to dead black coal
Silver magic ships you carry
Jumpers, coke, sweet Mary Jane
Sugar man you're the answer
That makes my questions disappear
Commenti
Posta un commento