Si chiude con una sorprendente cover di "You Shook Me All Night Long" degli AC DC la scaletta del concerto che Nina Zilli propone nel corso del suo "Frasi e Fumo Tour 2015", che ieri sera ha fatto tappa al Teatro Ariston di Sanremo.
Per la vulcanica cantante piacentina si è trattato di un ritorno sul palco che l'ha vista protagonista per ben tre volte in occasione del Festival di Sanremo.
Tra le cover presenti in scaletta, da segnalare la bella "L'amore verrà", adattamento italiano della celeberrima "You can't hurry love" delle Supremes, "Se bruciasse la città" di Massimo Ranieri, ma anche una bella versione strumentale di "War" dei Temptations eseguita dalla Smoke Orchestra, la band che ha accompagnato la cantante nel corso del suo tour.
Ma la cover migliore della serata è però proprio la divertente versione swing di "You shook me all night long" che la band di Angus Young pubblicò nel 1980 all'interno del celebre album "Black In Black". Una versione grintosa e originale, durante la quale Nina presenta i componenti della band e che si chiude con un omaggio a Otis Redding con uno snippet di "Try a little tenderness". Cover per il momento eseguita solo dal vivo, ma che meriterebbe di essere pubblicata.
Per la vulcanica cantante piacentina si è trattato di un ritorno sul palco che l'ha vista protagonista per ben tre volte in occasione del Festival di Sanremo.
Tra le cover presenti in scaletta, da segnalare la bella "L'amore verrà", adattamento italiano della celeberrima "You can't hurry love" delle Supremes, "Se bruciasse la città" di Massimo Ranieri, ma anche una bella versione strumentale di "War" dei Temptations eseguita dalla Smoke Orchestra, la band che ha accompagnato la cantante nel corso del suo tour.
Ma la cover migliore della serata è però proprio la divertente versione swing di "You shook me all night long" che la band di Angus Young pubblicò nel 1980 all'interno del celebre album "Black In Black". Una versione grintosa e originale, durante la quale Nina presenta i componenti della band e che si chiude con un omaggio a Otis Redding con uno snippet di "Try a little tenderness". Cover per il momento eseguita solo dal vivo, ma che meriterebbe di essere pubblicata.
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