I Flaming Lips rendono omaggio a David Bowie con una bella versione di "Space Oddity". Il video della cover - che è stato girato nella Crestwood Vineyard Church di Oklahoma City. - è stato pubblicato in anteprima sul canale YouTube della band americana e da ieri il brano è disponibile per il download su iTunes.
Pubblicato per la prima volta come singolo nel luglio del 1969 "Space Oddity" è stato il primo successo nella carriera di David Bowie: raggiunse la numero 5 della classifica UK. Il singolo fu ripubblicato 6 anni più tardi e nel 1975 divenne la prima numero uno nella carriera del Duca Bianco.
Bowie scrisse il brano alla chitarra nel 1968 dopo ave visto il film di Stanley Kubrick "2001 Odissea nello spazio". Il suono epico della canzone fu una geniale intuizione del produttore Gus Dudgeon.
Il tasterista Rick Wakeman - futuro componente degli Yes - partecipò alle session suonando il mellotron nella versione che fu pubblicata nell'album.
La critica non accolse la canzone con molto entusiasmo: sul Melody Maker il giornalista Chris Welch accusò addirittura Bowie di essere un imitatore dei Bee Gees!
Esiste una versione italiana del brano con un testo orrendo di Mogol: fu pubblicata nel 1970 con il titolo di "Ragazzo Solo, Ragazza Sola".
La lista delle cover è molto lunga (87 versioni catalogate da SeconHandSongs) ma con poche versioni davvero interessanti e nessuna migliore dell'originale.
Quella dei Flaming Lips si segnala come una delle più riuscite.
In più dell'originale - l'atmosfera psichedelica
In meno dell'originale - la voce di Bowie
Pubblicato per la prima volta come singolo nel luglio del 1969 "Space Oddity" è stato il primo successo nella carriera di David Bowie: raggiunse la numero 5 della classifica UK. Il singolo fu ripubblicato 6 anni più tardi e nel 1975 divenne la prima numero uno nella carriera del Duca Bianco.
Bowie scrisse il brano alla chitarra nel 1968 dopo ave visto il film di Stanley Kubrick "2001 Odissea nello spazio". Il suono epico della canzone fu una geniale intuizione del produttore Gus Dudgeon.
Il tasterista Rick Wakeman - futuro componente degli Yes - partecipò alle session suonando il mellotron nella versione che fu pubblicata nell'album.
La critica non accolse la canzone con molto entusiasmo: sul Melody Maker il giornalista Chris Welch accusò addirittura Bowie di essere un imitatore dei Bee Gees!
Esiste una versione italiana del brano con un testo orrendo di Mogol: fu pubblicata nel 1970 con il titolo di "Ragazzo Solo, Ragazza Sola".
La lista delle cover è molto lunga (87 versioni catalogate da SeconHandSongs) ma con poche versioni davvero interessanti e nessuna migliore dell'originale.
Quella dei Flaming Lips si segnala come una delle più riuscite.
In più dell'originale - l'atmosfera psichedelica
In meno dell'originale - la voce di Bowie
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