Esattamente 50 anni fa i Beatles registravano "Eleanor Rigby" uno dei brani migliori del loro repertorio.
Il 28 aprile del 1966 i Fab 4 entravano nello studio 2 di Abbey Road per registrare la canzone che sarebbe stato poi ultimato con altre tre sessioni.
A cinquant’anni esatti di distanza, l’Ottetto d’archi dell’Orchestra della Toscana ha realizzato una nuova versione utilizzando i soli strumenti che furono usati allora.
Il brano è stato postato nel canale YouTube dell'Orchestra.
Il video, prodotto da Fondazione Sistema Toscana con il patrocinio di UNHCR (Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati), vuole accendere una luce sulla necessità di accoglienza e solidarietà verso i rifugiati. L’idea di questo incontro è nata dalla considerazione che le domande poste dal testo, “Tutta la gente sola da dove viene?”, “Tutta la gente sola a chi appartiene?” siano ancora estremamente attuali. Nel mondo ci sono più di 60 milioni di persone in fuga da guerre, persecuzioni, e violazioni dei diritti umani. Sono loro, oggi, i protagonisti ideali del brano. L’invito a non lasciarli soli, è anche la riflessione a non considerare questa condizione come un loro esclusivo problema.
Il 28 aprile del 1966 i Fab 4 entravano nello studio 2 di Abbey Road per registrare la canzone che sarebbe stato poi ultimato con altre tre sessioni.
A cinquant’anni esatti di distanza, l’Ottetto d’archi dell’Orchestra della Toscana ha realizzato una nuova versione utilizzando i soli strumenti che furono usati allora.
Il brano è stato postato nel canale YouTube dell'Orchestra.
Il video, prodotto da Fondazione Sistema Toscana con il patrocinio di UNHCR (Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati), vuole accendere una luce sulla necessità di accoglienza e solidarietà verso i rifugiati. L’idea di questo incontro è nata dalla considerazione che le domande poste dal testo, “Tutta la gente sola da dove viene?”, “Tutta la gente sola a chi appartiene?” siano ancora estremamente attuali. Nel mondo ci sono più di 60 milioni di persone in fuga da guerre, persecuzioni, e violazioni dei diritti umani. Sono loro, oggi, i protagonisti ideali del brano. L’invito a non lasciarli soli, è anche la riflessione a non considerare questa condizione come un loro esclusivo problema.
Fu abbinato a Yellow Submarine e fu il secondo singolo dei Beatles ad avere un doppio lato A. Il 45 arrivò alla numero 1 delle classifiche UK ma in America non andò oltre alla undicesima posizione.
II celebre arrangiamento per ottetto d'archi fu scritto da George Martin e da Paul McCartney, autore del testo.
Curiosità: Ringo non ha partecipato alla registrazione del brano e nessuno degli altri tre Beatles suona alcuno strumento.
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