Anche i 2Cellos hanno voluto rendere omaggio a Freddie Mercury in occasione del 25 esimo anniversario della sua scomparsa. Lo hanno fatto con la cover di The Show Must Go On pubblicata sul canale YouTube del tuo proprio il 24 novembre. Per Luka Sulič e Stjepan Hauser si tratta della prima cover di un brano della celebre band inglese, ma che si va ad aggiungere ad una lunga lista di classici del rock che il duo di violoncellisti sloveni ha riarrangiato con grande originalità, come Smells Like Teen Spirit, Whole Lotta Love o Satisfaction.
Si tratta - come negli altri casi - di una versione strumentale, accompagnata da un video suggestivo e apocalittico ma che per il momento non è stata messa in commercio negli store digitali.
La versione originale di "The Show Must Go On" risale al 1991. Era la canzone conclusiva dell'album "Innuendo" l'ultimo lavoro realizzato in vita da Freddie Mercury. Fu pubblicata come singolo poche settimane prima che il cantasse morisse ed è considerato dai suoi fan una sorta di suo testamento musicale. Eppure in realtà il brano è firmato da Brian May, e gli altri tre componenti della band aggiunsero il loro contributo solo in un secondo momento. Il chitarrista per l'armonia si ispirò al Canone In Re Maggiore di Johan Pachelbel che risale al 1680.
"Quando Freddie si trovò a dover incidere la parte vocale pensavo non che non ce l'avrebbe fatta - ha raccontato Bian May - era un brano davvero impegnativo e lui era molto debole. Ma ingollò un bel po' di vodka e tirò fuori la sua migliore interpretazione di sempre".
Il video che accompagnava il brano raccoglieva alcune delle immagini più belle della carriera del gruppo inglese.
La versione originale di "The Show Must Go On" risale al 1991. Era la canzone conclusiva dell'album "Innuendo" l'ultimo lavoro realizzato in vita da Freddie Mercury. Fu pubblicata come singolo poche settimane prima che il cantasse morisse ed è considerato dai suoi fan una sorta di suo testamento musicale. Eppure in realtà il brano è firmato da Brian May, e gli altri tre componenti della band aggiunsero il loro contributo solo in un secondo momento. Il chitarrista per l'armonia si ispirò al Canone In Re Maggiore di Johan Pachelbel che risale al 1680.
"Quando Freddie si trovò a dover incidere la parte vocale pensavo non che non ce l'avrebbe fatta - ha raccontato Bian May - era un brano davvero impegnativo e lui era molto debole. Ma ingollò un bel po' di vodka e tirò fuori la sua migliore interpretazione di sempre".
Il video che accompagnava il brano raccoglieva alcune delle immagini più belle della carriera del gruppo inglese.
Il singolo ebbe un grande successo in USA raggiungendo la seconda posizione in classifica, mentre in Inghilterra non andò oltre la 16 esima posizione. In Italia arrivò alla posizione numero 6.
Commenti
Posta un commento