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Suzanne Vega: la cover di "Walk On The Wild Side"

C'è anche una bella cover di "Walk on the wild side" di Lou Reed tra le tracce dell'album live "An Evening of New York Songs and Stories" pubblicato da Suzanne Vega. Il disco è una sorta di concept live dedicato alla Grande Mela ed è stato registrato al Cafè Carlyle di New York nel marzo del 2019. Sul palco erano presenti alcuni storici collaboratori della cantautrice: il chitarrista Gerry Leonard, il bassista Jeff Allen e il tastierista Jamie Edwards. 
Una versione acustica e minimale del classico di Lou Reed, che Suzanne aveva già proposto in passato nel corso dei suoi concerti e che è giusto segnalare (anche se con colpevole ritardo) come una delle cover migliori del 2020.
"La prima volta che ho visto Lou Reed avevo 19 anni e avevo appena lasciato l'appartamento dei miei genitori. Lo vidi in concerto alla Columbia University e mi insegnò cos'è davvero il rock'n roll".
Curiosità: la cantautrice non aveva mai pubblicato ufficialmente una cover di Lou Reed anche se brani come "Femme Fatale", "Caroline Says" e "Dirty Blvd" hanno in passato fatto parte delle sue setlist.


La versione originale di "Walk On The Wild Side" compare nell'album Transformer, pubblicato da Lou Reed nel novembre del 1972.  Il brano venne pubblicato come singolo (con "Perfect Day" sulla facciata B) ed è diventato il maggiore successo commerciale dell'artista: numero 10 in UK e numero 16 nella classifica USA.
Il brano è prodotto da David Bowie e da Mick Ronson, grandi fan dei Velvet Underground. Il celebre assolo finale di sax baritono è suonato da Ronnie Ross, l'insegnate di sassofono di Bowie.
Il celebre giro di basso è opera di Herbie Flowers, musicista inglese che ha fatto parte dei T Rex e degli Sky: seconda la leggenda venne pagato la bellezza di 17 sterline per il suo lavoro in studio.
Non molte le cover davvero interessanti del brano, nonostante si tratti di uno dei classici della storia del rock, inserito da Rolling Stone alla posizione 223 nella lista delle 500 migliori canzoni di sempre.
Indimenticabile però lo "snippet" che gli U2 inserirono nella versione di "Bad" eseguita al Live Aid.


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