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Marco Mengoni: vince la serata delle cover a Sanremo cantando i Beatles

Marco Mengoni sanremo 2023
Marco Mengoni ha vinto (meritatamente) la serata delle cover del 73° Festival Di Sanremo con la cover di "Let it Be" dei Beatles. Nulla da eccepire dal punto di vista tecnico, anche se la sua versione in compagnia del Kingdom Choir non aggiunge molto ad un brano che dal 1970 ad oggi vanta già secondo il sito SecondHandSongs oltre 570 versioni ufficiali (cioè pubblicate regolarmente) oltre alle migliaia in circolazione sul web tratte da esibizioni live. La rilettura "gospel" del classico dei Fab Four non è però una novità: la prima versione di "Let it be" ad arrivare nei negozi fu infatti quella cantata da Areha Frankln nel gennaio del 1970 con un arrangiamento molto differente rispetto a quello dei Beatles e decisamente "soul". Ma è molto "gospel" anche la versione contenuta nella colonna sonora del film "Across the universe" del 2007 cantata da Carol Woods e Timothy T. Mitchum.
Tornando alla cover "sanremese" di Mengoni, va sottolineata anche la perfetta esecuzione dei Kindom Choir, formazione britannica nata nel 1994 da un’idea di Karen Gibson, attuale direttrice del coro. Karen decise di mettere su un gruppo gospel prevedendo diversi coristi da tutto il Regno Unito che poi, nel corso degli anni, si sono avvicendati. A partire dal 2018, quando hanno iniziato a esibirsi in giro per l’Europa, ma la loro popolarità è esplosa grazie alla loro esibizione al  matrimonio reale di Harry d’Inghilterra e Meghan Markle con una cover di "Stand By Me" che ha fatto il giro del mondo,




I Beatles pubblicarono ufficialmente "Let it be" il 6 marzo del 1970. La canzone era stata scritta da Paul McCartney durante le session del "White Album". Paul raccontò di essersi ispirato ad un sogno nel quale la madre Mary, morta di cancro quando lui aveva solo 14 anni, gli consigliava di non preoccuparsi, di "lasciar correre" e che tutto si sarebbe sistemato. Lennon accolse il brano con un certo sarcasmo: lo considerava troppo "pseudo religioso" e nel corso della celebre intervista rilasciata a Playboy nel 1971 dichiarerà che non aveva "niente a che fare con i Beatles. Avrebbe potuto essere un brano dei Wings".
Il brano venne registrato il 31 gennaio 1969 (con alcune sovraincisioni il 30 aprile) negli Apple Studios, con la presenza di Billy Preston all'organo, di Linda McCartney ai cori e con la supervisione di George Martin. Sarà l'unica partecipazione ufficiale di Linda in brano dei Beatles.
Passerà alla storia come l'ultimo singolo dei Beatles pubblicato prima del loro scioglimento.


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