Elton John ha reso omaggio a Brian Wilson, il leggendario leader dei Beach Boys scomparso lo scorso giugno all’età di 82 anni. Il tributo è avvenuto durante la cerimonia annuale della Rock & Roll Hall of Fame, tenutasi l’8 novembre al Peacock Theater di Los Angeles, dove il cantante britannico ha interpretato una commovente versione di God Only Knows.
Nel corso della serata, che ha visto l’ingresso nel “Museo del Rock” di Joe Cocker, OutKast, Soundgarden, Cyndi Lauper, Chubby Checker, Bad Company e White Stripes, Elton John ha condiviso alcuni ricordi legati al suo primo incontro con Wilson:
Ero terrorizzato, perché lui era il mio idolo. Mi aveva influenzato più di chiunque altro quando si trattava di scrivere canzoni al pianoforte. Fu una serata che non dimenticheremo mai. Incontrare qualcuno che sia un vero genio non capita molto spesso.
Il cantante ha poi aggiunto:
Ci volevamo bene. Non riesco a pensare a nessun altro a cui rendere omaggio, se non a Brian Wilson e alla sua famiglia, con questa canzone incredibile.
La versione originale di God Only Knows venne pubblicata nel 1966. Il brano, scritto da Brian Wilson con un testo di Tony Asher, faceva parte del capolavoro dei Beach Boys, Pet Sounds, ed è passato alla storia anche per essere stata la prima canzone pop a includere la parola “God” nel titolo.
Fu inoltre uno dei primi brani pop in cui comparivano strumenti allora insoliti per il genere, come il corno francese e il clavicembalo.
Nonostante oggi sia considerata una delle canzoni più belle di tutti i tempi, God Only Knows non raggiunse la vetta delle classifiche al momento della sua uscita: nel Regno Unito arrivò al secondo posto, mentre negli Stati Uniti si fermò addirittura alla numero 39.
Ma secondo Paul McCartney, si tratta di “la più bella canzone che sia mai stata scritta”.
A cantarla fu Carl Wilson, fratello di Brian: forse meno geniale di lui dal punto di vista compositivo, ma dotato di una voce straordinariamente espressiva e toccante, che contribuì in modo decisivo all’immortalità del brano.
Innumerevoli le cover degne di nota: da David Bowie a Elvis Costello, da Neil Diamond a Sting.

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